Foxconn negli USA con un nuovo impianto e un piano da 10 mld

Foxconn sbarcherà negli USA con una nuova struttura produttiva, in cui investirà 10 miliardi in 3 anni. Almeno 3mila le nuove assunzioni.

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a cura di Alessandro Crea

Foxconn arriva negli USA, dove costruirà un importante impianto produttivo nel Wisconsin, con un investimento sostanzioso: 10 miliardi di dollari in tre anni. 3000 sono le nuove assunzioni inizialmente previste, ma il potenziale lavorativo potrebbe arrivare fino a 13000 impiegati. E non è finita perché a quanto pare potrebbe anche esserci spazio per futuri investimenti in Illinois, Indiana e Michigan.Una delle ossessioni del presidente USA Donald Trump, quella cioè di riportare l'industria hi-tech negli USA, si sta dunque concretizzando? Non esattamente, perché in tutto questo Apple non c'entra nulla, nonostante le recenti promesse del CEO Tim Cook, riportate da Trump in un'intervista al Wall Street Journal, di costruire nuovi impianti in patria.

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Ma cosa produrrà il nuovo impianto? Pannelli LCD per Sharp. Del resto quello statunitense è il principale mercato per Sharp, e Foxconn, attraverso Hon Hai, possiede una quota dell'azienda nipponica per cui è normale che abbia pensato di costruire un impianto produttivo negli USA, così da risparmiare sui costi di spedizione.

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Quindi Apple resta ancora una volta alla finestra, non facendo seguire i fatti alle parole. Più volte Tim Cook si è mostrato (vagamente) possibilista nei confronti di un ritorno produttivo, almeno parziale, in patria, ma fino ad oggi di concreto non si è visto nulla. L'ultima notizia riguarda un'intervista rilasciata a CNBC lo scorso maggio, nella quale Cook aveva accennato a un fondo di un miliardo di dollari, istituito per promuovere lo sviluppo di una manifattura nazionale.

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Come sappiamo in realtà a frenare il ritorno a casa di Apple ci sono diversi fattori. Trump pone costantemente l'accento sul taglio delle tasse, ma il costo del lavoro non è l'unico ostacolo. La mancanza di strutture adeguate, di manodopera specializzata e l'impossibilità di reperire le materie prime in loco (terre rare etc.) rendono effettivamente l'impresa ardua.

Ovviamente le strutture si possono realizzare e il personale si può formare, ma se riportare a casa almeno la fase di assemblaggio è possibile sulla carta, nella realtà sembra essere un'operazione difficile e dai tempi piuttosto lunghi, qualcosa di molto diverso dal produrre semplici LCD.


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