FreeSync, la risposta teorica di AMD a Nvidia G-Sync

AMD ha illustrato la sua risposta a Nvidia G-Sync. Si chiama FreeSync, almeno in questo stato prototipale, e non coinvolge hardware aggiuntivo. Una soluzione elegante che però necessita del supporto dei produttori di monitor per diventare realtà.

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a cura di Manolo De Agostini

Nvidia ha fatto molto scalpore con la tecnologia G-Sync. Promette, tramite l'uso di hardware dedicato, di porre fine a problemi decennali che riguardano il gaming su PC: stuttering, tearing e lag. Ne abbiamo scritto in questo articolo "Nvidia G-Sync, primo contatto: addio a stuttering e tearing?", ma in estrema sintesi possiamo dirci abbastanza impressionati dall'efficacia della tecnologia. Nella disamina ci chiedevamo anche che cosa avrebbe fatto AMD, naturale antagonista di Nvidia, per affrontare queste determinanti questioni. E la risposta è arrivata, prontamente, al CES di Las Vegas.

AMD ha infatti parlato di FreeSync, attuando una breve dimostrazione della sua tecnologia. L'azienda ha usato due semplici notebook Toshiba Satellite Click provando che dal suo punto di vista non serve dell'hardware apposito per ottenere gli stessi risultati. I dirigenti della casa di Sunnyvale hanno infatti spiegato che esistono pannelli che supportano il Vertical Blanking Interval (VBLANK), una sorta di specifica definita dall'organismo di standardizzazione VESA che permette di avere pannelli con refresh rate variabili.

Immagine e video tratti da Anandtech.com

Questo è molto utile nel mondo mobile per permette di ridurre i consumi. L'assunto (corretto) è che effettuare un aggiornamento dell'immagine prima che sia effettivamente disponibile un nuovo contenuto è uno spreco di energia. Per far sì che il tutto funzioni, la GPU, il pannello e l'hardware coinvolto nel processo di visualizzazione devono supportare VBLANK. Se tutti i componenti sono compatibili con questa specifica, si ha quello che si può definire come un G-Sync senza hardware aggiuntivo. Una soluzione praticamente a costo zero e più elegante.

Nel caso specifico illustrato da AMD, uno dei portatili aveva il V-Sync attivo mentre l'altro il V-Sync attivo e la capacità di avvantaggiarsi di VBLANK. Inutile dire che, posta una situazione di frame rate critico, con variabilità tra 40 e 60 FPS, il portatile con FreeSync ha mostrato un'immagine più fluida rispetto all'altro sistema. AMD supporta VBLANK nel suo "engine display" da alcune generazioni di GPU, quindi le è bastato lavorare sui driver per controllare la sincronia.

Questa tecnologia insomma fa già parte dei Catalyst, ma al momento gli utenti non ne hanno controllo e soprattutto non è attiva. E qui arriviamo a quella possiamo definire la nota dolente, perché se G-Sync è già un progetto strutturato e in rampa di lancio, per FreeSync deciderà il fato. Secondo i dirigenti di AMD la palla passa infatti ai produttori di pannelli: l'unico modo per avere una diffusione di VBLANK è quella di fare pressione sulle aziende che realizzano monitor. Staremo a vedere.

Raja Koduri, Graphics CTO di AMD, ha inoltre parlato della soluzione di Nvidia, chiedendosi come mai l'azienda rivale abbia lavorato su una soluzione hardware quando la combinazione di refresh rate dinamico e triple buffering risolverebbe tutto. Secondo quanto riportato da Techreport, la teoria di Koduri è che il controller display delle attuali GPU Nvidia non supporti intervalli di refresh variabili, ed ecco perciò la necessità di una soluzione hardware nei monitor.

Queste però sono solo teorie e la situazione concreta rimane un'altra: AMD sembra avere la soluzione più raffinata, ma non sappiamo se avrà futuro o meno; Nvidia non ha perso tempo e magari con un metodo più costoso - per i consumatori - e tecnicamente meno elegante, è pronta a portare il G-Sync nelle case dei gamer. È qui la differenza, che speriamo AMD si decida, prima o poi, a colmare.