FreeSync alla prova

La tecnologia FreeSync di AMD si sta diffondendo sul mercato, seguendo le orme di Nvidia G-Sync. Perché è così importante? Abbiamo fatto le nostre prove, collaborato con Acer e parlato con AMD per scoprirlo.

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a cura di Tom's Hardware

FreeSync alla prova

Questo articolo non sarebbe completo senza una prova diretta. Con l'aiuto di Acer abbiamo avuto la possibilità di fare alcuni test sul monitor XG270HU, accoppiato a una scheda video Gigabyte R9 290X (GV-R929XOC-4GD 4GB) inserita in un sistema con CPU Core i7-950, Windows 7 x64 e driver Catalyst in versione 15.20.1062.

In passato abbiamo usato estensivamente l'Asus ROG Swift PG278Q (G-Sync), quindi l'esperienza con quel monitor ha rappresentato una sorta di punto di riferimento durante la prova con l'XG270HU di Acer.

La prima impressione è più collegata allo schermo stesso che alla tecnologia FreeSync. Anche se il display di Acer offre le stesse caratteristiche di base – si tratta di un pannello TN a 144 Hz – del monitor di Asus, la nuova soluzione sembrava superiore, con colori e angoli di visione migliori. Al contrario l'OSD di Asus, a nostro modo di vedere, è più facile da usare.

Il LED che cambia colore per coincidere con lo stato del monitor (bianco/normale, rosso/G-Sync, verde/3D) è quel tocco che manca alla soluzione di Acer. Complessivamente, ignorando momentaneamente FreeSync e G-Sync, se fossimo stati costretti a scegliere tra i due avremmo optato per l'Acer. Interessante, dato che il monitor costa all'incirca 150 euro in meno di quello Asus – 460 euro contro 630 euro.

Impostare il FreeSync è stato persino più facile di quanto ci aspettassimo. Quando abbiamo installato i driver Catalyst è apparsa una finestra che c'informava che la nostra GPU e lo schermo supportavano la tecnologia, guidandoci poi alla sua configurazione. Dopo un minuto o due tutto era pronto.

Abbiamo passato diverse ore girando in barca nelle acque di The Witcher 3 e girovagando per la Columbia di BioShock: Infinite. In questo lasso di tempo abbiamo avuto una sensazione generale molto positiva, di fluidità. FreeSync ha funzionato alla grande. All'interno dell'intervallo operativo indicato da 40 a 144 Hz, e persino spingendo la GPU in prossimità del limite inferiore di quella gamma, l'esperienza si è dimostrata simile a quella avuta con il G-Sync. È incredibile vedere come AMD sia riuscita a offrire un'esperienza di questo tipo a quasi 200 euro in meno delle soluzioni G-Sync comparabili.

La conclusione? Il FreeSync funziona alla grande

Ci sono però alcune carenze di cui parlare. Al limite superiore dell'intervallo, quando la GPU va oltre i 144 FPS, G-Sync limita l'intera pipeline a 144 FPS - similmente, ma non allo stesso modo, che abilitare il V-Sync. FreeSync non lo fa e il frame rate va oltre i 144 FPS - a più di 160. AMD parla di questo comportamento come di una caratteristica del FreeSync, ma il sottoprodotto di questa scelta è spiacevole: ritorna lo screen tearing (strappi all'interno delle immagini) oltre i 145 FPS, persino con FreeSync abilitato. Preferiamo la soluzione di Nvidia.

Per la maggior parte dei giochi moderni e nella stragrande parte degli scenari, tale comportamento del FreeSync non rappresenterà un problema. Non sono molti i sistemi capaci di produrre più di 144 FPS a 2160p, ma le eccezioni esistono, come Borderlands.

Inoltre, anche se i colori erano nettamente più netti sullo schermo Acer rispetto a quello Asus, abbiamo avuto la sensazione che la soluzione FreeSync soffrisse maggiormente di ghosting. È emerso che lo schermo che ci era stato fornito non aveva l'ultimo firmware, e di conseguenza il pixel transition overdrive era disabilitato con FreeSync attivo, cosa che ci ha portato ad avere l'effetto ghosting di cui vi abbiamo parlato. Se acquistate questo monitor per giocare in FreeSync assicuratevi che abbia l'ultimo firmware installato.