Se siete tra quelli che l'hanno avuta, o l'avete vista arrivare sul mercato, allora abbiamo una brutta notizia per voi: non siete più così giovani. Stiamo parlando della GeForce 256 di Nvidia, il cui debutto si tenne il 31 agosto 1999. Fu la prima introdurre il concetto di Graphic Processor Unit (GPU) commerciale e oggi possiamo dirlo: è diventata maggiorenne.
Il chip NV10 poteva renderizzare immagini 2D, 3D e offriva per la priva volta nei PC consumer hardware transform and lighting dedicato, ossia poteva produrre una visione bidimensionale di una scena tridimensionale e alterava i colori di varie superfici in base all'informazione sull'impatto della luce.
Questa tecnologia, già usata in OpenGL e 3D professionale, permise di svolgere calcoli sui triangoli con la scheda video anziché con la CPU. Il miglioramento prestazionale, in alcuni casi, era considerevole, poiché la scheda video era quattro volte più potente delle CPU di fascia alta dell'epoca (15 milioni di triangoli per la GeForce contro i 4 milioni di un Pentium III a 550 MHz).
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La GeForce 256 fu, inoltre, la prima scheda a usare la memoria DDR - anche se solo in una versione successiva, dopo la prima con SDR -, favorendo un aumento del bandwidth di memoria. La scheda era basata su un'architettura differente dalla TNT2 che l'aveva preceduta.
Anziché due pipeline di rendering, ognuna con un'unità texture, c'erano quattro pipeline con un'unità texture, il che dava alla GeForce più potenza di rendering a una frequenza di clock inferiore. All'epoca era all'incirca il 50% più veloce e aveva tra i suoi avversari prodotti come le 3DFX Voodoo e le ATI Rage.
Oggi le GPU sono molte più cose e sono più complesse, tanto che si parla di GPGPU, general-purpose computing on graphics processing units. In casa Nvidia la GeForce GTX 1070 rimane tra le soluzioni migliori per giocare alla grande.