Gli ultrabook sono un successo anche se costano cari

Una ricerca condotta da NPD rivela che negli Stati Uniti le vendite degli ultrabook stanno andando a gonfie vele, nonostante i prezzi salati. Non si sa bene perché gli ultrasottili voluti da Intel conquistano, ma gli utenti sembrano essere stati conquistati.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Gli ultrabook sono un successo, tanto che stanno tenendo a galla il mercato dei notebook, almeno negli Stati Uniti. Il dato emerge da una ricerca di mercato condotta da NDP, secondo cui gli ultrasottili con prezzi da 700 dollari in su hanno registrato vendite pari all'11 percento di tutti i computer portatili con Windows venduti oltreoceano nei primi cinque mesi del 2012.

Le vendite degli ultrabook vanno bene negli USA

La cifra è distante dall'obiettivo di Intel di arrivare al 40% entro fine anno, ma sembra smentire le varie ricerche precedenti che bollavano questa categoria come flop. Interessante anche l'escalation delle vendite: a gennaio languivano al 6%, a maggio hanno superato il 15%. Insomma gli ultrasottili piacciono agli utenti statunitensi, probabilmente più di quanto li amino gli europei, forse a causa della crisi economica che sta pesando maggiormente sul Vecchio Continente.

Al contrario di quanto ci si aspettasse il calo dei prezzi non è stato la chiave del successo della categoria esordiente di portatili. Le vendite dei notebook tradizionali con sistema operativo Windows (dai prezzi più convenienti) sono scese del 17 percento, a conferma del fatto che chi aveva messo in programma l'acquisto di un portatile ha preferito l'ultrabook al sistema tradizionale, nonostante il prezzo più salato. È così che nonostante la crisi il comparto dei notebook ha perso nel complesso solo il 3%.

Il secondo livello di analisi è quindi inevitabile: gli ultrabook hanno contribuito a spingere il mercato premium, ossia quello dei prodotti di fascia alta. Tant'è vero che i modelli con un cartellino del prezzo di oltre 900 dollari hanno fatto un balzo in avanti del 39 percento rispetto all'anno scorso, come conferma Stephen Baker, vice presidente di NPD Group, secondo cui "la quota delle vendite dei prodotti con prezzo superiore ai 700 dollari è di quasi il 14 percento nel 2012 grazie alle vendite forti degli ultrabook che si sono guadagnati la fiducia del mercato".

Le vendite dei notebook con prezzo superiore a 700 dollari sono aumentate nei primi 5 mesi del 2012

I motivi alla base di questo assaggio di successo possono essere molteplici. Secondo Baker "i consumatori rispondono positivamente alle linee eleganti e sottili", forse complice la forte attività di marketing di Intel che sta facendo di tutto per spingere la sua creazione. Forse è passato il concetto di qualità del prodotto, conseguenza anche delle sparate all'ultimo IDF sulla necessità di usare la plastica per abbassare i prezzi.

Difficile stabilirlo, quel che è certo è che sembra crescere il numero degli acquirenti disposti a spendere di più: 885 dollari in media per un ultrabook a maggio negli USA, contro 510 dollari per un notebook tradizionale. A questo punto vale la pena per Intel continuare a spingere per abbassare a prezzi? La risposta è affermativa, perché (Baker spiega) "si sta per entrare nel vivo del periodo del back to school", che negli Stati Uniti identifica uno dei picchi annuali delle vendite di computer. I sistemi a basso costo sono quelli che storicamente vanno per la maggiore, quindi è importante mettere sugli scaffali prodotti con prezzi a partire da 699 dollari.

La sensazione è che Italia la situazione sia differente, ma non ci sono per ora ricerche specifiche. Facciamo un breve sondaggio sul campione dei lettori di Tom's Hardware: quanti di voi hanno già comprato o intendono comprare a breve un ultrabook?