GlobalFoundries ha venduto la Fab 10 di New York a ON Semiconductor

In un'operazione da 430 milioni di dollari GlobalFoundries ha venduto a ON Semiconductor l’impianto Fab 10 di East Fishkill, a New York. Il denaro sarà investito in tecnologie di produzione specializzate.

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a cura di Manolo De Agostini

Dopo il netto cambio di strategia decretato dall’accantonamento dello sviluppo dei processi produttivi più avanzati, il produttore di chip GlobalFoundries ha venduto a ON Semiconductor l’impianto Fab 10 di East Fishkill, a New York, per una cifra vicina ai 430 milioni di dollari.

ON Semiconductor, oltre all’impianto, ha acquisito anche gli ingegneri di GlobalFoundries, la tecnologia, le novità in sviluppo e gli accordi di licenza. GlobalFoundries ha ricevuto immediatamente 100 milioni dollari, mentre altri 330 milioni saranno pagati alla fine del 2022, quando ON Semiconductor prenderà il pieno possesso operativo dell’impianto.

ON Semicondutor inizierà a usare la Fab già dal 2020, ma servirà necessariamente un lungo periodo di transizione per il passaggio di consegne, in modo da consentire a GlobalFoundries di completare gli ordini dei suoi attuali clienti.

GlobalFoundries era entrata in possesso della Fab 10 nell’acquisizione degli asset di IBM Microelectronics nel 2015. Nell’impianto si realizzano wafer da 300 mm prodotti con varie tecnologie, inclusi i processi a 45/65 nanometri. In base all’intesa, queste tecnologie saranno concesse in licenza a ON Semiconductor e rappresenteranno le basi per la messa a punto delle novità che l’azienda svilupperà.

Al momento ON Semiconductor realizza wafer da 200 mm, quindi l’acquisizione degli ingegneri di Globalfoundries sarà utile per guidare la transizione verso i 300 mm. La cessione della Fab 10 si aggiunge alla vendita della Fab 3E di Singapore a Vanguard International Semiconductor (VIS), che ha sancito l’uscita di "GloFo" dal business dei MEMS. Il denaro raccolto dalle due operazioni – 666 milioni di dollari in totale - servirà per sostenere gli investimenti in tecnologie di produzione specializzate.

Nel frattempo TSMC, il più grande produttore di chip per conto terzi, reduce da un primo trimestre in chiaroscuro ha fatto sapere per bocca del CEO CC Wei, che non ci sono all’orizzonte acquisizioni in grado di potenziarne le capacità produttive. “Non abbiamo un piano simile al momento. Certo, se ci sarà una buona opportunità o qualcosa che s'intersechi con la nostra strategia, la considereremo, ma non abbiamo alcun piano legato a fusioni e acquisizioni al momento”.