Google compra Neverware e Cloudready, Chrome OS arriverà su tutti i PC?

Google ha acquisito CloudReady, sistema operativo di Neverware, ed il suo team si unirà a quello di Chrome OS.

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a cura di Antonello Buzzi

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Google ha annunciato l’acquisizione di Neverware, compagnia responsabile di CloudReady, sistema operativo indirizzato principalmente a scuole ed imprese che consente di trasformare PC e Mac un po’ attempati in dispositivi simili a Chromebook. Il sistema operativo CloudReady di Neverware è basato su Chromium e ne viene offerta anche una versione “Home” gratuita.

È stata la stessa Neverware ad annunciare l’operazione lo scorso lunedì:

Siamo lieti di condividere alcune notizie molto interessanti: Neverware e CloudReady sono ora ufficialmente parte di Google e del team di Chrome OS! Non vediamo l'ora di condividere maggiori dettagli con tutti i nostri clienti, utenti e fan di CloudReady nelle prossime settimane e mesi, ma per ora consultate quanto segue per trovare le risposte ad alcune tue possibili domande.

Google ha inoltre dichiarato ai colleghi di 9to5google:

Possiamo confermare che il team Neverware si sta unendo al team di Google Chrome OS. Mentre continuiamo a supportare i clienti durante la transizione al cloud, Neverware ha offerto una soluzione importante, CloudReady, che consente ai clienti di avere la gestione, la velocità e la produttività di un dispositivo Chrome. In seguito alla nostra partnership negli ultimi anni, non vediamo l'ora di lavorare a più stretto contatto con il team per supportare un maggior numero di clienti nella transizione verso l'implementazione di Chrome OS.

Infine, Neverware ha comunicato ai suoi clienti esistenti che "non ci saranno modifiche" alla Home Edition gratuita o ad altre politiche di supporto in questo momento. Nel futuro prossimo, sarà possibile effettuare un upgrade da CloudReady a Chrome OS in modo abbastanza indolore.

Recentemente, i servizi Google hanno sono risultati inaccessibili per quasi un'ora. Sembra che il problema fosse legato all’Identity Management System (IdM). Come si può leggere su questa pagina di Google Cloud, il down ha colpito tutti i servizi che necessitano di autenticazione ed è durato circa 45 minuti. Il bug che ha causato i disservizi è stato identificato nel sistema automatico di gestione quote, che ha ridotto lo spazio a disposizione dell’IdM impedendogli di funzionare correttamente; i sistemi non hanno potuto autenticare le richieste degli utenti, che hanno ricevuto in risposta diversi errori.

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