Google Drive costa meno degli altri e ha la stessa privacy

Dopo qualche polemica è appurato che i termini di servizio Google Drive sono comparabili a quelli di altri concorrenti. Il disco virtuale di Big G costa un po' meno di altri, ma è valido se non si hanno esigenze molto particolari.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Nuove nubi su Google per via della privacy e di come la gestisce Google Drive. Ancora una volta però sembra che si faccia tanto rumore per nulla: il nuovo servizio segue gli stessi termini unificati delle altre offerte (Gmail, Google Docs, etc), ma è sempre un bene che qualcuno controlli questi delicati aspetti.

Anche perché quando si parla di privacy non c'è una risposta universale che vada bene per tutti. Google è chiara nel dire che la proprietà dei documenti caricati resta all'utente, ma qualcuno potrebbe non gradire "l'intromissione" a fini pubblicitari, forse l'unica vera differenza rispetto a Dropbox, Skydrive, Wuala e altri. Francamente però crediamo che gli utenti Google ormai abbiano fatto la loro scelta, e non sarà certo un nuovo servizio a far loro cambiare idea.

Tutti insieme danno molto spazio

Di certo a leggere i permessi che diamo a Google c'è da sollevare un sopracciglio. Si tratta di una "licenza globale di usare, ospitare, archiviare, modificare o creare opere derivate (come traduzioni, adattamenti o altre modifiche tecniche), comunicare, pubblicare, esibire pubblicamente i contenuti". Frasi che potrebbero spaventare, ma che in verità descrivono i permessi necessari per rendere il servizio ciò che è.

Senza tali permessi infatti non sarebbero possibili cose come il salvataggio su più server, l'anteprima dei documenti online, la creazione di miniature, la traduzione automatica e altro. Anzi, Nilay Patel di The Verge ha scoperto che a ben guardare sono Apple e Microsoft a prendersi più libertà sui nostri dati.

Se per privacy e licenze Google Drive non si discosta molto dai propri concorrenti, si possono invece trovare differenze interessanti nei prezzi e nelle caratteristiche. Guardando ai 100 GB il servizio Google è tra i più economici, battuto solo da Microsoft per qualche centesimo di dollaro al mese. Dropbox è tra i più cari (240 dollari l'anno), mentre a metà strada troviamo Wuala, con 119 euro l'anno. 

È stata Microsoft però a sganciare la bomba: in questi giorni infatti chi ha già un account SkyDrive può passare gratuitamente a 25 gigabyte di spazio sincronizzabile su desktop e smartphone. È una promozione limitata, ma comunque è Microsoft a segnare il nuovo punto di riferimento, almeno guardando allo spazio gratuito. 

Quanto alle altre differenze, Google Drive però non ha crittografia di alcun tipo, e non è possibile aumentare lo spazio gratuito in alcun modo. Dropbox per ora è l'unico servizio compatibile con tutti e tre i principali sistemi operativi, ma sia Google Drive sia Ubuntu One dovrebbero colmare presto questa lacuna. Se si compra spazio in più su Google Drive, d'altra parte, lo si potrà usare anche su Gmail, Picasa o Google Docs.

C'è poi l'indicizzazione e la ricerca tra i file online che, grazie a una funzione OCR, esamina anche i contenuti dei documenti. Potenzialmente è molto interessante, ma la nostra esperienza con Gmail non è molto incoraggiante. Per la ricerca tra file o messaggi email sono ancora meglio OS X e Windows, almeno per ora, e anche per questo il client che sincronizza i file sul desktop è il benvenuto.

Tutto considerato per aziende e professionisti scegliere uno di questi servizi non è semplice, perché vantaggi e pregi sono molti. Per i consumatori privati la buona notizia è che mettendo insieme lo spazio gratuito offerto dai vari servizi si può arrivare facilmente a 25-30 GB o anche di più. Non sarà il massimo della comodità, ma è pur sempre molto spazio online accessibile da molti sistemi operativi diversi. Ci sembra accettabile per molte persone. Anche per voi?