Google pensa agli SSD, Intel il fornitore?

Google sarebbe in procinto di abbracciare la tecnologia SSD su alcuni server in quel di Mountain View. Ad assicurarsi l'ordine, dovrebbe essere Intel.

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a cura di Manolo De Agostini

Le nuove soluzioni di archiviazione SSD, realizzate con memoria flash, vengono percepite come il futuro dell'archiviazione, soprattutto per la loro velocità in grado di togliere all'hard disk la scomoda etichetta di "collo di bottiglia" del sistema.Per di più sono anche più resistenti, rispetto ai dischi magnetici. Le premesse, quindi, sono ottime, e ad ogni nuova generazione, i dischi diventano sempre più veloci, affidabili, capienti ed economici. Attualmente sono proprio la capacità e i costi i problemi più grandi. Aspetti in grado di frenare un utente normale, ma non Google.

Sembrerebbe infatti che Big G sia intenzionata a intraprendere, per alcuni server, il passaggio alla tecnologia solid state drive (SSD) di Intel, in modo da ridurre i consumi energetici della server farm di Mountain View, sede del suo quartier generale. Per Google è una sperimentazione, mentre per il mercato di un grandepasso avanti: maggiori saranno gli ordini per i nuovi prodotti, più velocemente dovrebbero scendere i prezzi, con un riflesso non solo sul mercato server, ma anche su quello consumer.

Non bisogna dimenticare che a guadagnarci c'è anche Intel. L'azienda americana fornirà i chip di memoria flash (Marvell dovrebbe pensare al controller) con un chiaro guadagno in denaro, e avrà anche un importante ritorno d'immagine. In pochi infatti, nonostante le presunte serie intenzioni verso gli SSD, diedero grande credito alle parole dell'azienda. Se Google dovesse affidare ad Intel, si dovrà riconsiderare completamente la posizione dell'azienda americana in questo settore.

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