Google sistemerà il bug di Chrome ammazza autonomia

La casa di Mountain View fa sapere di aver preso visione del problema e lo risolverà con una futura versione di Chrome.

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a cura di Manolo De Agostini

Google risolverà il bug di Chrome (per Windows) che fa consumare di più i PC, pesando in particolare sull'autonomia dei portatili. Una notizia scontata ma che è sempre la benvenuta dopo il polverone alzato da Forbes, che ha scoperto e spiegato in modo dettagliato il problema.

Allo stesso tempo però è bene notare come il bug fosse già emerso anni fa, la prima volta nel 2010, senza che venisse risolto. Il clamore mediatico ha però messo alle strette gli uomini di Mountain View che, in una dichiarazione a PC World fanno sapere di aver assegnato il bug internamente e i lavori per sistemarlo sono già in corso con alta priorità.

Il problema riguarda un parametro noto come "system clock tick rate", che cambia valore a seconda dell'operazione che viene svolta con il browser. Se ad esempio si visualizza un video, questo valore passa da 15.625 ms, che è lo standard, a 1.000 ms. Si tratta di numeri che consentono al sistema di rimanere attivo o pure no, incidendo di conseguenza sui consumi generali.

Chrome, a differenza di altri browser, imposta il valore di 1.000 ms non appena viene aperto, anche se si visita una semplice pagina web. Questo fa sì che la CPU sia tenuta costantemente "sveglia", aumentando i consumi anche fino al 25% secondo Microsoft. Fortunatamente una prossima versione di Chrome - non è chiaro quale al momento - porrà fine a questo fastidioso comportamento.