Benchmark sotto azoto liquido e conclusioni

GTX 1080 Ti Lightning Z messa alle corde. La portabandiera di MSI alla prova con diversi sistemi di raffreddamento.

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a cura di Tom's Hardware

Una volta terminata la preparazione e la selezione, avevamo ancora poco azoto a disposizione, ma è stato sufficiente per una manciata di test:

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Il primo test è stato Fire Strike Extreme. Ci siamo avvantaggiati della fase di riscaldamento della scheda per farlo girare, raggiungendo un punteggio di 18.034 punti nel test grafico con GPU a 2518 MHz e RAM a 1624 MHz.

Per il test successivo abbiamo overcloccato il nostro Core i9-7900X su una MSI X299 Xpower Gaming AC per massimizzare il punteggio generale.

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Come per il nostro test Fire Strike siamo stati in grado di stabilizzare la GDDR5X a 1624 MHz. In verità, questo valore è stato usato perché è il più alto applicabile da Afterburner. È possibile che la scheda sia al proprio limite, ma MSI non ha risposto alle nostre domande.

Per quanto riguarda la GPU, abbiamo provato ad applicare una nuova pasta termica per ridurre l'effetto della degradazione che abbiamo visto. Il risultato è stato deludente. Peggio ancora, non siamo stati in grado di riottenere i 2570 MHz visti durante la fase di classificazione. Invece abbiamo raggiunto un tetto di 2556 MHz, comunque piuttosto buono. Al momento, solo altre due GTX 1080 Ti al mondo hanno fatto meglio.

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Questo test ci ha permesso di spingerci fino a 2632 MHz. La CPU e la memoria non pesano sul nostro punteggio stavolta. Al contrario, le loro frequenze sono state ridotte al fine di conservare il nostro prezioso azoto.

Conclusioni

La MSI GTX 1080 Ti Lightning Z è il massimo sotto ogni punto di vista. Ad aria offre alte prestazioni con un overclock di fabbrica aggressivo e un enorme heatsink. L'insolito PCB è fatto di materiali di alta qualità. Solo uno o due modelli possono competere sul fronte del design.

Anche se la Lightning Z ha un po' di margine in OC a temperatura ambiente, dovrete usare l'azoto liquido per sbloccare il suo vero potenziale. Dopo decine di ore sotto azoto - per non parlare degli oltre 200 litri usati - nessuno dei nostri quattro sample ha mostrato anche il minimo segno di debolezza. Nell'eventualità che entriate in possesso di Afterburner Extreme, l'unica cosa che vi frenerà sarà il talento.