Hard disk cari come l'oro, ma la produzione sta ripartendo

Gli hard disk continuano ad avere generalmente prezzi più elevati rispetto alla media passata. Gli impianti delle varie aziende colpite dalle alluvioni in Thailandia stanno però gradualmente tornando a produrre.

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a cura di Manolo De Agostini

I prezzi pazzi degli hard disk, ricollegabili alle inondazioni che hanno colpito i centri di produzione in Thailandia, potrebbero tornare su livelli più accettabili in tempi leggermente inferiori alle previsioni iniziali. Western Digital, la più colpita dall'evento naturale, ha annunciato che questa settimana è ripartita la produzione in uno degli impianti situati a Bang Pa-in (BPI), in anticipo di una settimana sulle previsioni precedenti.

L'acqua all'interno dell'impianto aveva raggiunto quasi i due metri, ed è stata rimossa grazie all'uso di pompe idrovore il 17 novembre. Una settimana più tardi l'azienda è tornata ad avere l'elettricità e dal 30 novembre è ripartita la produzione. Per quanto riguarda gli altri capannoni dell'impianto, l'azienda ha rimosso tutti i macchinari per la produzione di braccetti, in modo da valutare i danni, ripulirli e rimetterli in funzione. Il processo è già in corso.

L'azienda si aspetta di far ripartire la produzione di braccetti per le testine a marzo del prossimo anno e iniziare la produzione degli stessi componenti nel nuovo impianto di Penang, Malesia, nello stesso periodo.

Gli altri impianti di WD a Navanakorn sono ancora sotto 60 centimetri di acqua. L'azienda spera di rimuovere l'acqua entro dieci giorni e di avviare immediatamente la bonifica e pulitura dei macchinari. La situazione sta tornando lentamente su livelli meno tragici, ma l'emergenza dovrebbe continuare per diversi trimestri, in quanto la domanda dell'industria rimane sempre molto elevata.

L'azienda ha tuttavia rivisto al rialzo le previsioni finanziarie per il secondo trimestre fiscale, incrementando il margine lordo stimato dal 18% al 23%, con un fatturato di 1,8 miliardi di dollari.

A infondere ulteriore speranza in un miglioramento della situazione c'è anche Nidec Corporation, produttore di componenti per hard disk, che ha annunciato di aver rimesso in piedi nove delle dieci fabbriche colpite, anche se ancora non stanno lavorando a piena capacità. Insomma, sembra che il peggio sia alla spalle.

Confidiamo in un lento e costante calo dei prezzi, magari grazie anche a un'attenuazione della stretta da parte degli speculatori. Nel frattempo secondo Micron, la richiesta di NAND Flash è cresciuta: ora ci aspettiamo un calo dei prezzi anche per gli SSD!