Hard disk fino a 5 volte più capienti grazie a Hitachi

Ricercatori di Hitachi fondono due metodologie di scrittura in una soluzione che potrebbe incrementare decisamente la densità di scrittura dei piatti. Gli scienziati parlano di un terabit per pollice quadrato ma in futuro si potrebbe arrivare a 10 terabit.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Hard disk più capienti grazie a un nuovo metodo di scrittura. Combinando due metodi di scrittura - riporta Ars Technica -  è possibile incrementare la densità di archiviazione dei dati fino a un terabit per pollice quadrato. Lo sviluppo futuro di questa tecnologia potrebbe permettere densità fino a 10 terabit per pollice quadrato. La scoperta è stata fatta da ricercatori di Hitachi.

I produttori di hard disk, a ogni incremento di densità, affrontano un grosso problema: impedire che dati scritti così vicini influenzino quelli preesistenti che li circondano. Generalmente può entrare in gioco un effetto chiamato "superparamagnetismo", per cui una piccola quantità di calore creata dalla testina di scrittura influenza i bit circostanti e rovina i dati già immagazzinati.

Uno dei due metodi, chiamato thermally-assisted magnetic recording (TAR), scalda l'area composta da piccoli grani su cui si deve scrivere e poi la raffredda dopo aver effettuato la scrittura. Con questo metodo il quantitativo di calore, il progetto dei piatti su cui si deve scrivere e la distanza tra i bit evitano il superparamagnetismo. Il calore permette al materiale di magnetizzarsi più rapidamente, limitando il tempo necessario per scrivere una piccola quantità di dati.

L'altro metodo di scrittura, chiamato bit-patterned recording (BPR), coinvolge una superficie con isole magnetiche litografate su se stessa. Le isole separano ogni evento di scrittura, impedendo che gli effetti superparamagnetici si diffondano verso gli altri bit.

Ogni metodo, singolarmente, non consente un grande incremento nella densità dei dati e può permettere la scrittura fino a 2/3 centinaia di gigabit per pollice quadrato. La soluzione è combinare le due metodologie, perché una risolve i problemi dell'altra. Con le isole magnetiche della tecnica BPR, non è necessario un piatto composto da piccoli grani, mentre la TAR assicura che solo il bit riscaldato venga scritto, eliminando la necessità di testine di scrittura di dimensioni specifiche.

I prototipi basati su questa tecnologia indirizzano laser attraverso una guida d'onda verso un'antenna plasmonica che effettua la scrittura. Quando la luce raggiunge l'antenna, viene tradotta in carica. L'antenna ha una forma ad E, con le due sporgenze esterne che servono come terra e quella centrale che agisce come un parafulmine per concentrare la carica di superficie verso un'area ridotta. Con una sporgenza centrale di 20/25 nanometri e ogni traccia separata da 24 nanometri, i ricercatori hanno scoperto come scrivere in aree di 15 nanometri di diametro senza influenzare i dati circostanti. L'efficienza del segnale dalla guida d'onda all'antenna è stata pari a circa il 40 percento, anche se il tasso di errore generale è stato basso e il sistema è stato in grado di scrivere a velocità di 250 megabit al secondo. I ricercatori sono stati in grado di ottenere una densità di un terabit per pollice quadrato e presupporre la possibilità di densità ben più alte in futuro, pari a 10 terabit per pollice quadrato.

I ricercatori hanno affermato che le alte densità di registrazione dati sono state effettuate ad elevata qualità e che l'hardware realizzato potrebbe essere adottato anche per l'uso in litografia, biosensori e "nano-manipolazione".