Hard disk ibrido Toshiba da 1 TB con 8 GB di memoria Flash

Toshiba presenta la serie di hard disk ibridi MQ01ABDH. Due le soluzioni, da 750 GB e 1 TB, coadiuvate da 8 GB di memoria NAND Flash di tipo SLC. Un tentativo tardivo di frenare la scalata degli SSD?

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a cura di Manolo De Agostini

Toshiba entra nel mercato degli hard disk ibridi, un fascia del mercato dell'archiviazione dove troviamo già Seagate con la linea Momentus XT e presto vedremo anche Western Digital, grazie a un hard disk con uno spessore di soli 5 millimetri. In passato anche Samsung aveva realizzato un hard disk ibrido, ma parliamo ormai di cinque anni - la divisione HDD dell'azienda sudcoreana è stata acquisita, recentemente, da Seagate.

Le due nuove proposte dell'azienda nipponica si chiamano MQ01ABD100H e MQ01ABD075H, due nomi non esattamente user-friendly (la serie è chiamata MQ01ABDH). La prima sigla indica un hard disk da 1 TB, mentre la seconda da 750 GB. Per entrambe le unità abbiamo 8 GB di memoria NAND Flash SLC prodotta a 32 nanometri, due piatti che ruotano a 5400 RPM (tempo di ricerca di 12 ms), 32 MB di cache e interfaccia SATA III.

Come altre soluzioni sul mercato, il funzionamento dell'unità è basato su un algoritmo capace di capire i dati che sono usati con maggiore frequenza, archiviandoli sulla memoria NAND Flash. In questo modo i programmi più utilizzati si apriranno con la superiore velocità garantita dalla memoria allo stato solido. Secondo Toshiba i chip NAND raggiungono prestazioni in lettura e scrittura tre volte maggiori rispetto ai piatti magnetici, con tempi di caricamento ridotti fino al 40%.

Rispetto alla soluzione di Western Digital, questi hard disk hanno uno spessore di 9,5 millimetri, ideale per i classici notebook ma probabilmente non per gli ultrabook del futuro che saranno sempre più sottili. Per quanto riguarda la velocità di rotazione dei piatti magnetici i 5400 RPM dovrebbero assicurare prestazioni inferiori rispetto ai Momentus XT di Seagate, ma al tempo stesso consumi inferiori.

È chiaro che Toshiba punta sulla memoria NAND Flash per garantire le prestazioni, mentre i piatti magnetici sono più indirizzati all'archiviazione, anche se c'è da dire che in 8 GB si possono salvare pochissimi dati. Ignoti per ora i prezzi, decisivi per garantire il successo o il fallimento di questi due prodotti.

A prima vista queste soluzioni, per quanto possano essere una proposta di compromesso da tenere sott'occhio, non sembrano poter offuscare l'accoppiata SSD più hard disk, a nostro avviso la migliore opzione per garantire velocità e capacità. Certo, è più semplice approntare una configurazione simile in un PC desktop, ma come abbiamo visto in una guida, con un po' di impegno si può replicare anche su notebook, basta rinunciare al lettore CD/DVD.