Hard disk in ripresa ma addio ai prezzi stracciati

Secondo un'analisi di mercato di IDC la produzione dei dischi fissi tornerà alla normalità per l'estate, ma i prezzi non torneranno comunque a i livelli dello scorso anno. I produttori potrebbero approfittare della catastrofe naturale in Thailandia per riportare i margini di guadagno a livelli più sostenibili.

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a cura di Elena Re Garbagnati

La carenza di dischi fissi seguita all'alluvione thailandese dello scorso ottobre si sta lentamente normalizzando. Stando ai dati aggiornati di IDC gli sforzi per far tornare operative le fabbriche si protrarranno fino a metà 2012, ma dall'estate la produzione dovrebbe tornare ai livelli pre-alluvione. Per questo nella seconda metà del 2012 sono previste forti vendite, sufficienti per chiudere l'anno con consegne del 7,7% in più rispetto al 2011 (quando si era registrato un calo del 4,5%).

I dati sono in linea con quelli diffusi da iSuppli qualche settimana fa, quando si prospettava il ritorno della produzione a regime per quest'estate. Fino ad allora continuerà a protrarsi lo squilibrio fra domanda e offerta che negli ultimi mesi ha portato all'impennata dei prezzi degli hard disk, che ha avuto ripercussioni sia sugli utenti finali sia sugli assemblatori.

La produzione di dischi fissi tornerà alla normalità in estate

Il punto centrale della questione riguarda i prezzi. Stando alle leggi di mercato, nel momento in cui l'offerta sarà in linea con la domanda i prezzi dovrebbero scendere, ma IDC non prospetta un ritorno rapido agli stessi listini di un anno fa. I fornitori di dischi fissi infatti starebbero approfittando dell'occasione fornita dalla catastrofe naturale per recuperare in parte l'erosione dei prezzi che ha avuto inizio nel 2009. 

In pratica negli ultimi due anni il gioco al ribasso aveva portato i produttori di dischi fissi a intascare margini sempre più risicati. I prezzi dovrebbero iniziare a scendere e verosimilmente entro la fine dell'anno potrebbero essere stabilizzati, ma non tornare alle quotazioni dell'agosto scorso. John Rydning, vicepresidente di IDC, ha riassunto il concetto spiegando che "per molti aspetti l'industria degli hard disk ha collettivamente premuto il pulsante di reset". 

"Il ripristino della produzione dovrebbe consentire ai produttori di ridurre lentamente i prezzi a livelli accettabili per i clienti, ma al tempo stesso garantire ai produttori la disponibilità finanziaria sufficiente per sviluppare nuove tecnologie necessarie per migliorare la capacità dei dischi fissi, le prestazioni, l'affidabilità, i consumi e la sicurezza."

I dischi fissi per PC venderanno sempre meno pel colpa del cloud

Uno degli elementi che giocherà un ruolo importante nel nuovo assetto del settore degli hard disk è la competizione con le unità di archiviazione SSD, la cui diffusione al momento è ancora frenata da prezzi alti. I fornitori di dischi fissi riusciranno a competere fino a quando sapranno convincere i produttori di PC che le soluzioni ibride SSHD sono l'opzione più conveniente per offrire un rapporto costo/beneficio ottimale.

Al momento i dischi fissi restano uno dei componenti fondamentali per i PC, ma IDC ha già messo le mani avanti spiegando che la minaccia più concreta alla loro diffusione a lungo termine è quella del cloud computing, che porterà sempre più persone a immagazzinare i propri dati sui server remoti. Per questo IDC stima che i profitti dovuti alle spedizioni dei dischi fissi per PC caleranno nei prossimi cinque anni

Nello stesso periodo dovrebbero però incrementare le consegne per i sistemi di storage centralizzati sia negli ambienti domestici sia in quelli aziendali, che renderanno i contenuti accessibili a una vasta gamma di piattaforme di consumo, compresi tablet multimediali, smartphone e altri dispositivi connessi senza fili.