Hedy Lamarr, l'attrice di Hollywood a cui dobbiamo la comunicazione wireless

Dietro all'icona di Hollywood Hedy Lamarr si cela una brillante scienziata a cui dobbiamo una tecnologia cardine per le comunicazioni senza fili.

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a cura di Manolo De Agostini

Ammetto la mia ignoranza quando oggi, aprendo l'homepage di Google, mi sono trovato di fronte al doodle quotidiano dedicato al centunesimo anniversario dalla nascita di Hedy Lamarr. Di primo acchito ho pensato fosse dedicato a qualche starlette di Hollywood degli anni '40 o '50. Ci avevo preso. Poi però ho scoperto qualcosa di meno noto: Hedy Lamarr era anche una scienziata.

Austriaca di origine e statunitense di adozione, Hedwig Eva Maria Kiesler (questo il suo vero nome) ha avuto un ruolo importante per l'evoluzione tecnologica. Non solo una bella donna, ma anche un cervello notevole per cui merita di essere ricordato dato che anche a lei dobbiamo le moderne comunicazioni senza fili.

Hedy Lamarr

Insieme all'amico George Antheil brevettò infatti un sistema di modulazione per la codifica di informazioni da trasmettere su frequenze radio, importante per comandare a distanza siluri e mezzi navali, ma soprattuto a evitare le interferenze. Fu adottato dagli Stati Uniti come sistema di comunicazione a bordo di tutte le navi impegnate nel blocco di Cuba.

Tecnicamente parlando Hedy Lamarr e George Antheil crearono il cosiddetto frequency hopping spread spectrum (fhss), ossia "una tecnica di trasmissione radio usata per aumentare la larghezza di banda di un segnale; consiste nel variare la frequenza di trasmissione a intervalli regolari in maniera pseudocasuale attraverso un codice prestabilito" (Wikipedia).

La tecnologia permise comunicazioni sicure, in modo che il nemico (il progetto nacque durante la Seconda Guerra Mondiale) non potesse intercettare i segnali radio. Più recentemente consente ai miliardi di conversazioni wireless giornaliere di non interferire l'una con l'altra.

E se ciò non bastasse, sul mondo della tecnologia e Hedy Lamarr c'è un altro curioso aneddoto: Corel scelse il suo volto come illustrazione vettoriale nel 1998 per la scatola di CorelDraw 8. La donna citò in giudizio l'azienda per l'uso non autorizzato del suo volto. Nel 1999 il caso si risolse in via extragiudiziale per una somma non nota, ma Corel ottenne i diritti esclusivi di usare l'immagine per 5 anni. 

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