Hitachi 7K400 da 400 GB e Maxtor MaXLine III con connessione SATA e Command Queuing

I produttori di hard disk stanno lentamente rinnovando la propria linea di prodotti. THG ha provato l'ultimo drive Hitachi dalla capacità di 400 GB e il MAXLine III di Maxtor dotato di connessione Serial ATA nativa e tecnologia command queuing.

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a cura di Patrick Schmid

Innovazioni

Innovation, Finally

Negli anni passati abbiamo visto pochi cambiamenti nel settore degli hard disk, e la capacità massima di 250 GB è rimasta la barriera raggiunta nella primavera 2003 e mai sorpassata. Le uniche vere novità sono state l’introduzione delle connessioni Serial ATA e la sempre maggiore disponibilità di dischi che supportano il command queuing.

Finalmente è giunta l’ora di alcune novità. Abbiamo provato due nuovi drive: l’Hitachi Deskstar 7K400, caratterizzato da cinque piatti da 80 GB l’uno per una capacità totale di 400 GB. Questo disco è disponibile sia con interfaccia UltraATA/100 e SATA 150.

L’altro hard disk è invece prodotto da Maxtor e fa parte della serie MaXLine III, caratterizzato da supporto al command queuing (gestito dal chip ICH6) e da un buffer di memoria di 16 MB.

Hard Disk: le basi

Per capire il funzionamento del command queuing, è necessario capire il funzionamento basilare di un hard disk. Sotto il coperchio metallico, sono posizionati dei dischi circolari. Tipicamente, è possibile trovare fino a cinque dischi, chiamati piatti. I dati possono essere scritti su entrambe le superifici, ognuna delle quali ha solitamente la capacità di 40 GB. Densità maggiori saranno disponibili a partire dal prossimo inverno.

Le testine si occupano della lettura e della scrittura dei dati. Queste sono posizionate su dei bracci meccanici che si spostano sui piatti. Un motore si occupa di posizionarle precisamente sulla superficie nella posizione desiderata.

In principio, i dati erano scritti traccia per traccia, dall’esterno verso l’interno; siccome la velocità dell’hardisk è maggiore nella parte più esterna del piatto, la velocità di trasferimento e solitamente più veloce per i dati memorizzati in questa posizione. Ogni volta che viene scritta una traccia, quella successiva viene memorizzata sulla facciata o sul piatto successivo. Questo minimizza gli spostamenti della testina.