HP, i centri dati alimentiamoli a letame

Gli HP Labs espongono la propria idea di data center ecosostenibile. Con 10 mila mucche e tonnellate di letame, si può. Ci sono dei problemi da superare, ma alcune aziende si sono già interessate al progetto.

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a cura di Manolo De Agostini

HP pensa di poter risolvere il problema del fabbisogno energetico dei centri dati grazie alle mucche da latte. Gli HP Labs hanno redatto un documento in cui illustrano l'idea di usare il biogas prodotto dagli escrementi delle mucche per rendere ecosostenibile un centro dati.

Un'ipotetica fattoria con 10 mila mucche da latte potrebbe produrre energia per un centro dati da 1 Megawatt, circa 1000 server. Grazie a uno scambio equo, il calore prodotto dal centro dati servirebbe nell'ambito della fattoria, riscaldandola per esempio nei mesi più freddi. Tutto molto bello, ma al momento solo un'idea.

"Non ho ancora effettuato un ordine di acquisto per le mucche", ha dichiarato Tom Christian, ricercatore HP al Computerworld. Gli HP Labs sono stati però subito contatti da due aziende interessate a una dimostrazione del progetto. Un buon inizio, basato su un'idea non del tutto nuova ma mai accostata ai centri dati. 

Alcune fattorie generano già energia attraverso un processo chiamato digestione anaerobica, che produce metano. Nel quadro idilliaco di HP però ci sono alcuni problemi che forse saranno risolti solo in futuro e che minano l'intera idea.

I data center e le fattorie devono essere situati lontano dai centri abitati. Per questo motivo servono infrastrutture, sia di collegamento stradale che informatiche. Inoltre una fattoria da 10 mila mucche sarebbe quantomai insolita.

Secondo Angie McEliece, consulente ambientale di RCM International, una fattoria lattiero-casearia tipo negli Stati Uniti è formata da meno di 1000 mucche. Le fattorie che arrivano fino a 5000 mucche sono sporadiche.

Secondo McEliece le stime energetiche fatte da HP sono corrette, ma il processo non è pratico. La consulente suggerisce l'uso anche di altre forme di rifiuto organico, come lo scarto nella produzione di alimenti o i rifiuti.

Infine c'è il problema dei costi che non è assolutamente secondario: negli Stati Uniti una fattoria che usa il sistema della digestione anaerobica ottiene incentivi federali e statali che le permettono di rientrare dell'investimento in circa 4 anni. Senza questi incentivi il sistema non diventerebbe redditizio prima di 10 anni.