HP Enterprise acquisisce Cray, potenza dei supercomputer

HPE compra Cray. L'obiettivo è mettere le mani su alcune tecnologie fondamentali e guadagnare mercato nel settore dei supercomputer (HPC).

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a cura di Vittorio Rienzo

Hewlett Packard Enterprise e Cray Inc hanno annunciato di aver firmato un accordo grazie al quale HPE si impegna ad acquisire Cray per circa 1,3 miliardi di dollari.

Cray rappresenta uno dei maggiori fornitori di soluzioni HPC (supercomputer) a livello mondiale, con oltre 100 installazioni nel mondo. Le sue origini che risalgono alla Cray Research fondata nel 1972, e oggi Cray può vantare una produzione completamente americana ed oltre 1300 dipendenti nel mondo, per entrate totali pari a 456 milioni di dollari nell’ultimo anno fiscale, con una crescita del 16% su base annua.

I sistemi di supercomputing attuali di Cray si basano sulle piattaforme XC e CS, e lo saranno anche le piattaforme di nuova generazione della serie Shasta che saranno impiegate nell'accordo siglato con l’Oak Ridge National Laboratory del Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti, per un totale di oltre 600 milioni di dollari.

Oltre ai supercomputer inoltre, Cray fornisce soluzioni di storage ad alte prestazioni, interconnessioni HPC ad alte prestazioni e bassa latenza, un pacchetto completo di software di sistema HPC ed un ambiente di programmazione, analisi dati ed AI, il tutto attraverso sistemi integrati.

"Le risposte ad alcune delle sfide più urgenti della società sono sepolte in enormi quantità di dati. Solo elaborando e analizzando questi dati saremo in grado di sbloccare le risposte alle sfide cruciali relative a medicina, cambiamenti climatici, spazio e altro ancora. Cray è un leader tecnologico globale nel settore del supercomputing e condivide il nostro profondo impegno per l'innovazione. Combinando i nostri team e la tecnologia, avremo l'opportunità di guidare la prossima generazione di high performance computing e svolgere un ruolo importante nel far progredire il modo in cui le persone vivono e lavorano", ha affermato Antonio Neri, presidente e CEO di HPE.

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, del machine learning e dell’analisi dei big data, unito all’evoluzione delle esigenze dei clienti che sfruttano dati ad alta intensità, rappresentano una significativa espansione nel campo dell’HPC, e quindi una grossa opportunità per HPE. La società infatti prevede che nei prossimi tre anni, il segmento HPC del mercato passerà dai 28 miliardi di dollari del 2018 ai 35 miliardi di dollari del 2021. Non è un caso quindi che nel settore ci sia fermento: ricordiamo che Nvidia ha recentemente acquisito Mellanox.

"Si tratta di una straordinaria opportunità per riunire la tecnologia all'avanguardia di Cray e l'ampia gamma di prodotti HPE, che ci permette di offrire a ogni tipo di cliente soluzioni integrate e una tecnologia di supercomputing unica per soddisfare l'intero spettro di esigenze nell’uso intensivo dei dati", ha affermato il presidente e CEO di Cray, Peter Ungaro.

"HPE e Cray condividono un impegno per l'innovazione incentrata sul cliente e una visione per creare il leader globale per il futuro dell’high performance computing e dell'IA. A nome del consiglio di amministrazione, siamo lieti di aver raggiunto un accordo che speriamo possa massimizzare il valore e siamo entusiasti delle opportunità che questa combinazione unica creerà sia per i nostri dipendenti che per i nostri clienti".

L’HPC rappresenta per Hewlett Packard Enterprise un elemento chiave della visione e della strategia di crescita, che attualmente offre soluzioni a livello mondiale come HPE Apollo o SGI. Lo scopo è quindi quello di ampliare il portfolio di tali soluzioni, sfruttando le tecnologie di Cray.

HPE mira quindi a coprire una fascia del mercato più ampia, fornendo ai clienti aziendali, accademici e governativi un ventaglio di soluzioni e competenze per risolvere i problemi più complessi. A tal proposito HPE sostiene di poter ridurre i costi degli HPC tramite Slingshot, una tecnologia di interconnessione messa a punto da Cray che permetterebbe di migliorare le performance dei prodotti e la loro efficienza, combinata con le soluzioni HPC as-a-service supportate dalla piattaforma HPE GreenLake.

In definitiva, ciò a cui mira l’azienda californiana, è riuscire a proporre un portfolio end-to-end di infrastrutture HPC che includano: calcolo, storage ad alte prestazioni, sistemi di interconnessione, software e servizi che supportino le attuali proposte di HPE per coprire la più grande fetta di mercato possibile.