I Chromebook battono i Mac, quelli indietro siamo noi

Negli USA le consegne di Chromebook superano quelle di Mac: non c'è da riflettere sul dato ma sul perché.

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a cura di Elena Re Garbagnati

"Nel primo trimestre del 2016 Chrome OS ha superato Mac OS negli Stati Uniti", parola dell'analista Linn Huang di IDC in un'intervista con Tom Warren di The Verge. Il dato non è incluso nelle relazioni della società di ricerche di mercato, dove si trovano solo le consegne complessive di unità per produttore e per Paese.

google chromebook

Nell'ultimo comunicato ufficiale si sottolinea solo che la stagione del back to school e del rinnovo dei parchi macchine aziendali Oltreoceano si apre nel secondo trimestre dell'anno (aprile-giugno) e che la continua ascesa dei Chromebook (oltre ai first buyer di sistemi Windows 10) potrebbe far salire le vendite.

The Verge affianca due dati: IDC stima che le spedizioni di computer Mac negli Stati Uniti siano state pari a 1,76 milioni di unità nell'ultimo trimestre, e le consegne complessive di Chromebook da parte di Dell, HP, Lenovo e gli altri produttori, che ammonterebbero a circa 2 milioni di Chromebook.

La maggior parte degli italiani si stupisce davanti a questo dato perché da noi quelli con Chrome OS sono considerati prodotti di serie B. Perché quando leggiamo di un nuovo notebook tendiamo a pensare che se non serve a noi allora non vale niente. Perché tendiamo spesso a dimenticare che il mercato aziendale muove molte più unità di quello consumer – e che le esigenze delle imprese sono differenti da quelle di un privato. E perché far lezione in classe con i computer è ancora una rarità.

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Negli Stati Uniti invece è più raro non trovare computer nelle classi e una connessione di rete che funziona. E abbiamo sottolineato più volte come il successo dei Chromebook sia da cercare nel settore amministrativo e in quello dell'education, dove si bada alla spesa e si cerca il prodotto che abbia il rapporto prezzo/prestazioni specifico per una precisa esigenza verticale.

Nel caso della scuola, lo studente deve usare il PC in classe per prendere appunti, seguire le lezioni con i metodi moderni di elearning e fare ricerche. Non ha bisogno di un notebook "carrozzato" di cui sfrutterà meno della metà della potenza di elaborazione disponibile. Per la scuola un Chromebook gli basta e gli avanza. Lo stesso un dipendente della Pubblica Amministrazione, che deve solo aprire, creare o modificare documenti archiviati su un server remoto.   

È in questi due settori che i Chromebook hanno fatto centro negli Stati Uniti, ed è un elemento che noi italiani non stiamo sfruttando.

Però questo non significa che i Chromebook abbiano preso il posto dei Mac: ciascuno ha il suo mercato, con la differenza che Oltreoceano l'education cresce con una marcia in più. Apple è passata dall'11,6 al 13%, quindi non ha perso terreno, i Chromebook sono semplicemente cresciuti, in un mercato dominato da Lenovo, Dell e HP, che beneficiano anche delle vendite dei PC con Chrome OS.

La morale è che a farci riflettere non dovrebbe essere il dato spogliato del suo significato (più Cromebook che Mac) ma il fatto che in linea generale non stiamo al passo laddove si formano gli adulti di domani, e che da noi la scuola non sempre è quella spinta all'innovazione che è altrove.

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