I consumatori non amano gli hard disk ibridi

La tecnologia ibrida potrebbe aver vita breve: prestazioni non eccezionali alla base del mancato gradimento del pubblico.

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a cura di Manolo De Agostini

"Le prime versioni degli hard disk ibridi non hanno raggiunto le prestazioni che i consumatori si aspettavano", ha dichiarato il Dr. Richard New, direttore della ricerca di Hitachi Global Storage Technologies. L'interesse mediatico attorno agli hard disk ibridi (H-HDD) potrebbe quindi scemare rapidamente, tanto che i produttori sarebbero intenzionati a scartare questo progetto optando sui più interessanti hard disk solid state.

Gli hard disk ibridi, pubblicizzati da Microsoft come l'ideale per Windows Vista, integrano un quantitativo di memoria flash che lavora come cache per l'immagazzinamento dei dati d'uso più frequente. La cache dovrebbe supplire al principale difetto dei dischi fissi convenzionali, dato da tempi d'accesso molto lunghi imputabili alla meccanica. La flash è inoltre più robusta e consuma meno energia rispetto alla meccanica di un prodotto comune. La recente prova del Samsung SpinPoint MH80 ha messo tuttavia in luce come la differenza prestazionale con i drive convenzionali sia risibile.

Fujitsu è concorde con Hitachi nell'affermare che, benché il tempo di avvio del sistema passi da 28 a 21 secondi, questa differenza non giustifica il sovrapprezzo rispetto alle tecnologie tradizionali. La nostra prova del Sandisk SSD 5000, un disco completamente realizzato da memoria flash, ha evidenziato che saranno i drive solid state a evolvere nel corso degli anni e ad attirare l'interesse dei produttori e del pubblico. Attualmente il prezzo, una tecnologia da mettere a punto e una capacità non eccezionale relegano gli SSD a drive elitari, ma il futuro è dei drive flash, non ci sono dubbi.