I nuovi chip per dispositivi smart saranno più sicuri contro il furto di dati

I chip del futuro per i dispositivi più piccoli potrebbero essere molto più protetti dagli attacchi di tipo side-channel.

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a cura di Antonello Buzzi

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Siamo circondati ormai da dispositivi smart, da quello domotici per il controllo di interruttori o robot per la pulizia, ad apparecchi che controllano il vostro stato di salute, ad esempio uno smartwatch al polso. Tutti questi strumenti, indubbiamente utili per il miglioramento della vita quotidiana, potrebbero essere potenzialmente violabili, mettendo i vostri dati in serio pericolo. In particolare, una tecnica particolarmente utilizzata dai malviventi consiste nell'impiego di attacchi side-channel, che sfruttano informazioni collaterali per prevedere cosa stia succedendo all'interno del dispositivo. Proteggere i chip da questo genere di attacchi potrebbe essere piuttosto impegnativo a livello computazionale e richiedere troppo energia, soprattutto per i dispositivi IoT a basso consumo.

Saurav Maji, studente laureato al Dipartimento di ingegneria elettrica e informatica (EECS) del MIT, insieme ai suoi collaboratori, come riportato da Scitechdaily, ha realizzato un chip in grado di difendersi dagli attacchi side-channel utilizzando molta meno energia rispetto a tecniche di sicurezza più convenzionali. Il dispositivo potrà essere impiegato in smartphone, tablet e smartwatch per eseguire calcoli di machine learning sicuri. In particolare, il chip si basa su uno speciale tipo di calcolo noto come "threshold computing", dove i dati vengono prima suddivisi in componenti casuali univoci su cui la rete opera in modo casuale prima di riportare il risultato finale.

In questo modo, in caso di attacco side-channel, l'eventuale furto di informazioni sarebbe ogni volta casuale, non rivelando alcun dati importante. Maji e il suo team hanno cercato di ottimizzare il processo utilizzando una funzione che riduce la potenza di calcolo richiesta, ma, allo stato attuale, il chip richiede 5,5 volte più potenza e 1,6 volte più superficie di un chip privo di un sistema di sicurezza di questo genere. Ovviamente, ci sarà ancora del lavoro da fare per migliorare questa soluzione, ma, come spesso accade, a una maggior sicurezza corrisponde anche un prezzo superiore da pagare.

Per quanto riguarda il futuro, i ricercatori sperano di applicare il loro approccio anche per contrastare gli attacchi side-channel di tipo elettromagnetico, decisamente più impegnativi.