I PC agonizzano, non li vuole più nessuno neanche in Cina

IDC ha rivisto al ribasso le previsioni di vendita dei PC per il primo trimestre 2013. Il calo non sarà del 7,7 percento, ma almeno del 10%. In occidente le vendite continuano ad andare male, ma la novità è che i numeri sono crollati anche in Cina.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Le vendite dei PC sono più in crisi delle previsioni più nere. IDC, dopo avere rilevato uno scivolone del 6,4% nel trimestre di Natale, ha messo in preventivo un calo "a due cifre" nel primo trimestre 2013. Significa che la progressiva diminuzione delle vendite non segnerà fra gennaio e marzo un -7,7 percento com'era stato calcolato, ma almeno un -10%.

Basta il capodanno cinese per far crollare le vendite di PC

Tutta colpa della Cina, che rappresenta più di un quinto delle spedizioni globali di PC e che finora sembrava l'unica ancora di salvezza per i produttori di computer. La società di ricerche indica infatti nei tagli di bilancio del governo cinese, nella lotta alla corruzione e nelle festività per celebrare il Capodanno cinese la causa di un inaspettato quanto disastroso inizio d'anno.

Il risultato è che su base annua le spedizioni di PC globali scenderanno di una percentuale compresa fra l'1,8 e il 2 percento, nonostante le novità in arrivo nella seconda metà dell'anno. Le precedenti previsioni erano di una contrazione globale dell'1,3%.

Le conseguenze sono molte. Da una parte gli analisti hanno tagliato immediatamente le aspettative su Intel, i cui processori sono presenti nell'80 percento dei PC distribuiti a livello globale. Nella trimestrale del 16 aprile ci si aspetta ora un fatturato di 12,1 miliardi di dollari, contro i 13,2 miliardi attesi in precedenza, equivalente a un calo del 6% rispetto all'ultimo trimestre di dicembre 2012. Ovviamente la notizia non è stata ben accolta al NASDAQ, dove ieri pomeriggio le azioni di Intel sono diminuite dello 0,16 percento.

I PC non sono più interessanti

L'azienda di Santa Clara tuttavia non sarà l'unica a rimetterci. Finora Lenovo non ha sentito la crisi grazie alla sua posizione dominante sul mercato cinese, ma un calo proprio nell'aria asiatica potrebbe ristabilire l'equilibrio ai vertici della classifica mondiale. Dell probabilmente non si sposterà dalla terza posizione perché è troppo distaccata da Lenovo, ma HP potrebbe rimettersi a distanza di sicurezza, smentendo tutte le previsioni.

Ora più che mai l'ago della bilancia sta nella capacità di riciclarsi nel settore tablet. Asus ci sta riuscendo abbastanza bene, Acer ha scommesso sui prodotti economici e potrebbe spuntarla, HP con l'unico tablet Android per ora a listino non sembra nella migliore delle posizioni. Quanto a Lenovo, forse è venuta l'ora d'importare in Europa i prodotti di successo già venduti in Cina. Non ci si può più permettere di stare a guardare.