I prodotti Apple tornano verdi ma che pasticcio Cook!

Apple ritorna sulla decisione di abbandonare il registro EPEAT. La dura presa di posizione del Governo Federale e delle circoscrizioni cittadine in merito di acquisti portano il colosso di Cupertino a più miti consigli. Un pasticcio mediatico che rimarrà negli annali.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Apple riabbraccia, a sorpresa, la certificazione EPEAT. Si tratta fuor di dubbio di uno scivolone per la casa di Cupertino, che solo pochi giorni fa aveva annunciato di non voler più far certificare i propri prodotti da questo organismo, dedicato a valutarne l'impatto ambientale sotto molteplici profili.

Nonostante le dichiarazioni di rito sull'assoluta ecosostenibilità dei dispositivi anche senza la "vetusta" certificazione, la miriade di critiche e la decisione del Governo Federale e di numerose città di non acquistare più i prodotti di Apple sprovvisti di tale attestazione, hanno indotto l'azienda a fare dietrofront.

C'è già chi afferma che con Steve Jobs un simile errore non sarebbe stato commesso o, quantomeno, il guru avrebbe tirato dritto per la propria strada, e chi nota come non sia stato Tim Cook a metterci la faccia, ma Bob Mansfield, vicepresidente senior della divisione Hardware Engineering ormai sul punto di abbandonare l'azienda. Sintomi di una Apple che sta cambiando o elucubrazioni che lasciano il tempo che trovano? A voi le considerazioni.

"Recentemente abbiamo appreso che molti clienti affezionati di Apple sono rimasti delusi nel sapere che avevamo tolto i nostri prodotti dal sistema di classificazione EPEAT. Riconosco che questo è stato un errore. Da oggi, tutti i prodotti Apple ammissibili ritornano nel registro EPEAT", ha dichiarato Masfield.

"È importante che sappiate che il nostro impegno per proteggere l'ambiente non è mai cambiato e ora è più forte che mai. […] Forse la cosa più importante è che realizziamo i computer con il consumo energetico più basso in tutto il mondo e la nostra intera linea di prodotti supera i severi standard governativi Energy Star 5.2. Nessun altro nel nostro settore può fare questa affermazione".

"Pensiamo che lo standard IEEE 1680.1 potrebbe essere una migliore soluzione per proteggere l'ambiente se fosse aggiornato per includere miglioramenti come questi. Questo standard, sul quale è basato il sistema di classificazione EPEAT, è un sostegno importante per la nostra industria e i suoi prodotti".

"Il nostro rapporto con EPEAT è diventato più forte dopo questa esperienza e puntiamo a lavorare insieme per l'evoluzione del loro sistema di classificazione e sullo standard IEEE 1680.1. Il team di Apple è impegnato nella progettazione di prodotti che tutti possano essere orgogliosi di avere e usare".

Tutto bene quel che finisce bene? No, perché c'è stato anche un piccolo giallo. Mentre si pensava che l'uscita da EPEAT fosse dovuta alle scelte di design operate con il MacBook Pro Retina da 15 pollici, il prodotto è comparso nel registro con la certificazione Gold, stupendo un po' tutti.

I punteggi sono quasi tutti lusinghieri, e complessivamente raccoglie 21 punti sui 27 disponibili. Ci sono però almeno due parametri in cui viene bocciato: la selezione dei materiali e il consumo energetico. Massimo punteggio invece per quanto concerne la gestione dei materiali a fine vita, una delle presunte cause su cui si era puntato per capire la mossa della casa di Cupertino.

Secondo la Electronics TakeBack Coalition il prodotto però non può avere tali punteggi, perché non rispetterebbe due dei criteri base della certificazione, cioè una facile rimozione della scocca esterna con strumenti di facile reperibilità e l'individuazione e rimozione dei componenti con elementi nocivi. Secondo Barbara Kyle, autrice della disamina, è stata Apple stessa ad assegnarsi il bollino Gold.

"È importante capire che per prima cosa sono i produttori a darsi un voto in base ai criteri EPEAT, e poi EPEAT conduce una revisione di tale classificazione. L'esame non è ancora avvenuto ed EPEAT può richiedere ai produttori di rimuovere qualsiasi prodotto dal registro se non è conforme allo standard IEEE".

Insomma, il vero pasticcio mediatico firmato Apple che rimarrà alla storia. Negli annali rimarranno anche le scuse, una rarità per la casa di Cupertino. A vederla tutta in questa vicenda c'è quindi anche un lato positivo, che potrebbe insegnare a molti che Apple è un'azienda, normale e non soprannaturale, e come tale incappa in errori anche laddove finora ha fatto scuola, nella comunicazione e nella strategia.