I suoi chip infrangono un brevetto, Apple limita i danni: solo 234 milioni di multa

Apple riconosciuta colpevole di infrazione di brevetto. L'azienda di Cupertino non dovrà pagare più di 860 milioni di dollari come paventato in precedenza, ma 234 milioni. Apple farà comunque ricorso.

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a cura di Manolo De Agostini

Poteva andare peggio (molto peggio) ad Apple, riconosciuta colpevole di aver infranto un brevetto della University of Wisconsin-Madison - più precisamente della University of Wisconsin Alumni Research Foundation (WARF) - legato ai microprocessori. L'azienda rischiava una multa fino a 862 milioni di dollari, ma la giuria ha stabilito che la casa di Cupertino dovrà sborsare "solo" 234 milioni di dollari.

Apple è stata riconosciuta colpevole di aver infranto la proprietà intellettuale dell'ateneo, ma non è stata determinata la volontarietà di tale atto. Per questo motivo la cifra è tanto inferiore rispetto a quanto paventato.

chip apple

La casa di Cupertino ha annunciato che farà ricorso. Come riportato in una precedente notizia, lo stesso brevetto era stato al centro di un contenzioso tra l'ateneo e Intel, risolto in via extragiudiziale. Intel, a quanto si apprende in queste ore, avrebbe versato 110 milioni di dollari.

Il brevetto No. 5,781,752 depositato dalla WARF è stato usato da Apple nella creazione dei system on chip A7, A8 e A8X, usati in numerosi dispositivi iOS. La proprietà intellettuale, intitolata "Table based data speculation circuit for parallel processing computer", è stata riconosciuta a un team della University of Wisconsin guidato dal dottor Gurindar Sohi nel 1998.

Il brevetto fa riferimento al miglioramento dell'efficienza energetica e delle prestazioni dei processori usando un circuito di "data speculation", ossia di un branch predictor. Si tratta di un'unità della CPU che cerca di prevedere l'esito di un'operazione, in modo da velocizzare il calcolo delle informazioni. Più l'unità è precisa, più la CPU è efficiente e non "brucia" cicli di clock.

La WARF ha comunque aperto un secondo contenzioso con Apple legato allo stesso brevetto e ai nuovi chip A9 e A9X di iPhone 6s, iPhone 6s Plus e iPad Pro.

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