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a cura di Manolo De Agostini

IBM ha presentato "Cool Blue", un componente tecnologico che sfrutta l'acqua fredda prodotta dai sistemi di condizionamento presenti nella maggior parte dei datacenter per ridurre anche del 55% il calore prodotto dai server.

Cool Blue può essere installato su qualunque server permettendo ai clienti di ridurre il carico applicato sui condizionatori d'aria esistenti e ridurre potenzialmente i costi elettrici fino a un risparmio del 15%. La soluzione è già disponibile.

Progettato per poter essere facilmente installato sui rack IBM eServer Enterprise, "Cool Blue" - ufficialmente denominato IBM eServer Rear Door Heat eXchanger - è studiato per aiutare i clienti i cui datacenter abbiano ormai raggiunto i limiti della loro capacità di raffreddamento nonostante la disponibilità di spazio per ulteriori rack. Il contributo fornito da Heat eXchanger al raffreddamento dei datacenter consente ai clienti di popolare integralmente i rack liberando spazio sul pavimento senza dover acquistare ulteriori unità di condizionamento. Heat eXchanger può inoltre ridurre i problemi causati dal surriscaldamento o dalla difficoltà di raffreddamento in cui possono incorrere i server di altri produttori.

"IBM affronta da anni le necessità di raffreddamento dei datacenter dei propri clienti, e la nuova tecnologia 'Cool Blue' rappresenta un tappa fondamentale", ha dichiarato Rod Adkins, Vice President of Development di IBM Systems and Technology Group. "Man mano che i clienti aumenteranno la concentrazione di potenza di calcolo all'interno dei loro datacenter, questa tecnologia rivoluzionaria li aiuterà a vincere la guerra del surriscaldamento".

HypoVereinsbank, il secondo istituto bancario tedesco per dimensioni, ha scelto Heat eXchanger per ridurre il calore generato nel proprio ambiente di calcolo ad alte prestazioni.

"Heat eXchanger è una soluzione davvero unica che ci ha permesso di raggiungere la densità alla quale puntavamo senza aumentare i costi o le necessità di raffreddamento", ha affermato Volker Machmeier, Technical Director di HVBInfo. "Lo sportello è inoltre estremamente facile da installare e utilizzare: si è adattato alla perfezione nella nostra infrastruttura aumentando la capacità di raffreddamento nelle aree in cui serviva di più".

All'interno dello sportello di Heat eXchanger, tubature sigillate riempite di acqua fredda eliminano fino al 55% del calore generato da un rack completamente popolato dissipandolo affinché non venga rilasciato all'interno del datacenter. In base all'output totale del rack, Heat eXchanger può eliminare fino a 50.000 BTU di calore generato da un rack server completo.

Il sistema IBM eServer Cluster 1350 sarà uno dei primi modelli eServer ad essere rinnovato per supportare Heat eXchanger. Facendo leva su questa nuova tecnologia, il modello Cluster 1350 permetterà ai clienti di risolvere le sfide tecniche tipiche degli ambienti IT ad alta densità ed elevateprestazioni consentendo loro di utilizzare al meglio le risorse esistenti.

IBM è all'avanguardia nelle tecnologie di raffreddamento, e i suoi rack sono progettati per rispondere alle esigenze di efficienza e raffreddamento dei clienti. I progressi compiuti da IBM nelle tecnologie di raffreddamento dei server comprendono Calibrated Vectored Cooling, l'architettura più avanzata per la gestione termica e di alimentazione che definisce intelligentemente il percorso dell'aria di raffreddamento all'interno dei sistemi server IBM.

Heat eXchanger può essere facilmente installato dai clienti e spostato su rack differenti per risolvere nuove necessità; il suo particolare design adotta giunti e accessori standard, mentre l'assenza di parti elettriche o in movimento aiuta a aumentare l'affidabilità. La soluzione può essere aperta come qualunque sportello posteriore, pertanto la manutenzione di rack dotati di Heat eXchanger è semplice come quella di un normale rackraffreddato ad aria.