Il bando di gara WiMax finisce al Tar del Lazio

Impugnato il bando di gara WiMax con un ricorso al Tar.

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a cura di Manolo De Agostini

Il WiMax non è ancora realtà ma fa già ampiamente discutere. Dopo aver svelato il bando di gara e raccolto le prime critiche da Anti Digital Divide, la tecnologia che dovrebbe ridurre il gap digitale potrebbe subire un forte e deciso stop.

Secondo quanto riportato dai colleghi di morse.it la società MGM Production Group Srl, già detentrice di una licenza WiMAX in Germania, ha presentato ricorso al TAR del Lazio contro la delibera AGCom sull'assegnazione delle frequenze WiMAX in Italia.

MGM Production Group Srl si scaglia contro gli operatori che dispongono già di frequenze broad band wireless, ovvero i a dire i fornitori di servizi di telecomunicazioni UMTS. A ricorrere contro l'iniziativa di MGM sono il Ministero delle Comunicazioni, H3G, Telecom Italia SpA, TIM Telecom Italia Mobile SpA, Vodafone e Wind Telecomunicazioni.

Anti Digital Divide si dice "non stupita del fatto che proprio quelle società che controllano il mercato dei servizi di telefonia mobile di terza generazione, detentrici delle licenze UMTS, e il mercato della banda larga (Telecom Italia è operatore STRA-Dominante) vadano in soccorso dell'AGCOM e del Ministero delle Comunicazioni. Questo rapporto di "mutuo soccorso" tra controllori e controllati già verificatosi in altre occasioni non è proprio indice di trasparenza e indipendenza dei ruoli".

Il ricorso presentato da MGM potrebbe portare "un ulteriore ritardo nell'assegnazione delle licenze WiMAX (l'Italia e l'unica tra le potenze europee a non aver ancora assegnato le licenze) dall'altro potrebbe scongiurare la monopolizzazione del mercato escludendo dalla gare per l'assegnazione i detentori delle licenze UMTS, così come avvenuto in altri stati", dichiara ADD.

Anti Digital Divide appoggerà il ricorso presentato al TAR per "garantire che vengano poste garanzie atte a stabilire una reale concorrenza nel settore e che impediscano di rallentare lo sviluppo del WiMAX. Se per questo è necessario aspettare ancora 30/60 giorni, aspetteremo volentieri: dopo l'attesa di 2 anni vorremmo, infatti, evitare anche la beffa di avere un WiMAX snaturato e privato dei suoi punti di forza ovvero riduzione del divario digitale e apertura del mercato della banda larga e della telefonia (ultimo miglio)".