Regola 1. La velocità non sarà mai quella promessa

Dall’introduzione della tecnologia wireless sono ormai passati diversi anni e sono avvenuti molti cambiamenti. Pensiamo sia giunta l’ora di fare un punto della situazione e riflettere sull’ampio e per molti selvaggio mondo del wireless networking.

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a cura di Tom's Hardware

Regola 1. La velocità non sarà mai quella promessa

Da quando i produttori sanno che dietro le scelte d’acquisto di molti acquirenti vige sempre un maniacale confronto tra numeri - i numeri maggiori sono solitamente sempre più attraenti rispetto quelli più bassi - cercano sempre marchiare i loro prodotti mostrando la massima velocità di trasferimento dati raggiungibile.

Nota: "Throughput" o "transfer rate" è il numero di bit che si trasferiscono da un posto all’altro in un determinato periodo di tempo. Per il wireless networking, il throughput è solitamente misurato il Mbps (Megabits per secondo).

Questi numeri, tuttavia, indicano solitamente velocità raggiungibili in condizioni ideali, situazioni che non raggiungerete mai con una classica rete. Quali numeri dovete quindi prendere in considerazione? La risposta è nella regola 1A:

Regola 1A: Prendete il numero dei Mbps indicati dal produttore e divideteli (almeno) per due.

Questo significa che per lo standard di rete wireless più popolare per ora (802.11g), dovete prendere il numero, 54 Mbps, dividerlo per due, e tenere in considerazione il risultato pari a 27 Mbps. Questa è la massima velocità che potrete sperimentare con la vostra rete, in condizioni ottimali. (Spiegheremo cosa intendiamo con “condizione ottimale” più avanti, quando parleremo della Regola 2).

Dobbiamo comunque dire che, nella maggior parte dei casi, dovrete ritenervi fortunati se raggiungerete il 40% delle prestazioni decantate dal produttore.

La modalità “Ehnanced”, che è stata aggiunta agli standard 802.11a, b e g, come promessa di maggior velocità, è tanto decantata ma solitamente i produttori allarmano gli acquirenti che tutti i componenti della rete devono essere della stessa marca.  Queste modalità “turbo”, apportano miglioramenti, ma sono anche queste degne di essere soggette a una regola.

Regola 1B: Non dovete contare sulle modalità “Turbo” o “enhanced” in reti miste.

La principale ragione per questa regola è che le tecniche di miglioramento della velocità sono utilizzate in maniera differente dai vari produttori. Anche se per il popolare standard 802.11g - Broadcom's AfterBurner e Atheros' Super-G – sono utilizzate le stesse regole per l’accelerazione, ma sono implementate in maniera differente e non interoperano tra loro.

Quando le tecniche non funzionano, i prodotti le scartano e tornano a funzionare nella modalità standard (e più lenta) 802.11g.

Nota: Broadcom e Atheros sono i produttori dei chipset wireless presenti in molti prodotti wireless.

Inoltre, a causa di differenti strategie marketing, identiche tecniche vengono chiamate in maniera differente, e i consumatori non sono in grado di riconoscerle.

Per esempio, la tecnologia di Broadcom AfterBurner è chiamata “SpeedBooster” da Linksys, e “125*High-Speed Mode” da Buffalo Technology. I prodotti che utilizzano i chip Atheros’ Super G sono più semplici da tenere sotto controllo, dato che molti produttori utilizzano la dicitura “108 Mbps” nei nomi dei prodotti, o adottano il termine “Super G”.