Il primo verme

Con la nascita dei PC sono nati anche gli hacker. Abbiamo raggruppato in questo articolo le 15 imprese più famose della storia dell'informatica.

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a cura di Tom's Hardware

Il primo verme

Robert Tappan Morris

Gli hacker non amano solo infiltrarsi in reti altrui. Contribuirono anche alla nascita del primo worm. Il concetto è un po' diverso da quello dell'attacco classico, ma si rifà agli stessi principi: invece di penetrare personalmente in una rete, si manda un piccolo programma a farlo. Sulla base di questo semplice concetto, Robert Tappan Morris, oggi professore al MIT (Massachusetts Institute of Technology), scrisse il primo worm di Internet.

Anche in questo caso il fattore motivante era la curiosità. Secondo le dichiarazioni di Morris, lo scopo principale del programma era stimare le dimensioni della rete, in termini di computers collegati. All'epoca le macchine collegate erano poche, e non sembrava un obiettivo irraggiungibile per il piccolo vermetto. Purtroppo Morris non tenne conto di un parametro importante, quando scrisse il programma, causando molti più danni di quanti ne avesse messi in conto.

Un verme più pericoloso di quanto sembrasse

Il MIT

Il worm di Morris, inviato dai computers del MIT, era programmato per sondare un computer e, se il sistema in questione non era ancora infetto, installare una copia di se stesso nel sistema. Morris previde che alcuni amministratori avrebbero potuto prendere delle contromisure, tentando di far credere al programma che l'infezione fosse già presente. Ecco come nacque il problema: Morris modificò il suo codice per forzare l'installazione di una copia ogni volta che il worm entrava in un sistema, qualsiasi fosse il suo stato d'infezione.

Con questa modifica, il worm si diffuse senza limiti, infettando migliaia di macchine in poche ore. Si stimò che riparare un sistema infetto costò tra i 200 e i 53000 dollari, in base al tipo di macchina. Si mobilitarono diverse squadre di programmatori, che impiegarono diversi giorni per risolvere il problema.

Robert Tappan Morris fu dichiarato colpevole di frode informatica, e condannato a tre anni di libertà condizionata, 400 ore di servizi sociali e una multa di $10050.