Il sistema operativo moderno deve essere nascosto

Linux riuscirà a diventare un sistema operativo di massa per i computer destkop?

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a cura di Roberto Buonanno

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Il sistema operativo moderno deve essere nascosto

La frase che conclude il paragrafo precedente fotografa con precisione come sprecano le proprie energie i fan del pinguino. All'utente medio non interessa essere istruito su cosa sia un "desktop manager", figuriamoci che gliene cala di studiare le differenze tra Gnome, KDE, Ice e quant'altro.

Se chiedete a un tipico fruitore di computer cosa fa con il PC, risponderà: gioco, navigo, vedo i video su youtube, chatto, usa la posta, scrivo, disegno, fotoritocco, scarico e monto i miei filmati.

Non ho mai sentito ventenni o più giovani rispondere "approfondisco i segreti del sistema operativo" oppure "aborro l'interfaccia grafica, e uso la riga di comando" o "studio i segreti dei vari desktop manager e adotto il più compliante al mio spettro di utilizzo del computer" (ndr: il neologismo spaghetti English è voluto, per riprendere un'espressione sentita dal vivo).

Parliamoci chiaro: chi non è passato come il sottoscritto dalla gavetta del DOS e ha vissuto sulla propria pelle le evoluzioni dei sistemi operativi, dà per scontata un'interfaccia grafica come quelle del Mac o di Windows. Per la nuova generazione di fruitori di computer il sistema operativo deve essere completamente trasparente e deve essere solo un mezzo efficiente e affidabile tramite il quale fruire dei contenuti, che siano giochi, servizi Internet o quant'altro.

Altra cosa certa: il sistema operativo definitivo, trasparente, affidabile e adatto alle masse, verrà da Microsoft, o da Apple, ma non certo dalla comunità Linux. Loro quel giorno staranno ancora litigando su cosa sia meglio tra KDE o Gnome, Slackware o Debian, Linux o FreeBSD, Sudo o Riposo.

Il fenomeno, come avrete capito dalle righe precedente, è generalmente diffuso in tutto il mondo Open Source. Un team di sviluppo inventa e distribuisce un software interessante. Non si fa in tempo ad arrivare alla versione 1.0 che i membri del team bisticciano e alcuni si splittano e lanciano un fork, e poi nasce un fork del fork e via andare. Roba ai limiti del porno insomma.

A chi non ci ha capito niente sconsiglio perfino di perdere tempo a indagare.

La mia conclusione è - lo insegna anche la storia - che il concetto di "Divide et Impera" è decisamente deprecato (ndr: vedi nota precedente). I geniali e ribelli fautori dell'Open Source non sono mai riusciti ad andare d'accordo per più di qualche settimana e finora sono stati uniti solo dall'odio nei confronti di Bill Gates, il signore incontrastato dei software chiusi.

Gates per assurdo, infatti, negli anni trascorsi è stato il collante del fronte linuxaro, l'avversario contro cui inveire a ogni occasione, l'icona massima e nefasta del male sulla terra.

Ora il co-fondatore di Microsoft si prepara a una pensione dorata e a molti impegni di beneficenza e, ne sono certo, riderà sotto i baffi (che non ha) pensando a quanto la sua presenza sul mercato fosse importante perfino per i suoi nemici; che nel frattempo si mangiano il cappello.