Il supercomputer Fermi è potente, l'Italia è nella Top 10

IBM domina la Top 500 dei supercomputer più potenti al mondo con Sequoia, capace di toccare i 16,32 petaflops. Da notare la settima posizione dell'italiano Fermi e il SuperMUC raffreddato con acqua calda.

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a cura di Manolo De Agostini

IBM Sequoia torna in vetta alla classifica dei supercomputer con una potenza di calcolo di 16,32 petaflops nel benchmark Linpack. Costruito dall'azienda statunitense per la National Nuclear Security Administration, si tratta di un sistema Blue Gene/Q a 96 rack (1.572.864 core) ed è dedicato al programma Advanced Simulation and Computing (ASC) per la gestione della riserva di armi nucleari statunitense.

Il supercomputer di IBM supera così il Fujitsu "K Computer", che raggiunge i 10,51 petaflops grazie a 705.024 core SPARC64. In terza posizione un altro sistema IBM BlueGene/Q chiamato Mira, capace di toccare 8,15 petaflops grazie a 786.432 core. Da notare la presenza di due supercomputer cinesi nella top 10, primo fra tutti il Tianhe-1A.

Cinquantotto dei sistemi di questa Top 500 adottano acceleratori o coprocessori, rispetto ai 39 di sei mesi fa. Cinquantatre usano chip Nvidia, due Cell o GPU AMD Radeon e un altro il coprocessore Intel MIC. Sul fronte delle CPU troviamo che tre quarti dei sistemi hanno processori Intel, mentre sono sessantatre quelli con chip AMD Opteron. Non mancano chiaramente le soluzioni IBM Power, che sono cinquantotto.

Le altre note d'interesse di questa classifica riguardano la quarta posizione, dove troviamo il sistema SuperMUC, il computer più veloce in Europa installato al Leibniz Supercomputing Center (LRZ). È raffreddato ad acqua calda ed è stato costruito con server IBM System x iDataPlex Direct Water Cooled dx360 M4, dotati di oltre 150.000 core, per fornire prestazioni fino a tre petaflops.

La tecnologia di raffreddamento ad acqua calda consente di raffreddare direttamente i componenti del sistema, come processori e moduli di memoria, con temperature del refrigerante che possono arrivare ai 113 gradi Fahrenheit, ovvero 45 gradi Celsius. Secondo IBM grazie a questa soluzione tecnica è possibile "costruire un sistema 10 volte più compatto, con un sostanziale miglioramento delle prestazioni di picco, a fronte di un consumo energetico del 40 percento inferiore rispetto a una macchina equiparabile raffreddata ad aria".

Da notare infine che al settimo posto della classifica c'è il sistema di calcolo Fermi, installato al CINECA nel giugno 2012 per la ricerca scientifica e industriale italiana ed europea. Grazie al sostegno del Ministero dell'istruzione dell'Università e della Ricerca, l'Italia fa il suo debutto fra le prime dieci posizioni della Top500.

Fermi è un IBM Blue Gene/Q composto da 10.240 socket PowerA2 a 1.6 GHz di frequenza, ciascuno con 16 core, per un totale di 163.840 core e prestazioni di picco di 2,1 petaflops. Ogni processore è affiancato da 16 GByte di RAM (1 GByte per core). Per ospitare il sistema Fermi, particolare attenzione è stata data alla progettazione dell'infrastruttura di raffreddamento del data center del CINECA, realizzata con una combinazione di raffreddamento a liquido e ad aria.