Il WiMax in Italia: ecco come avverrà la gara

Il WiMax sbarcherà in Italia, ecco le regole per la gara dell'assegnazione delle licenze

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a cura di Manolo De Agostini

Il WiMax comincia finalmente il suo viaggio in Italia da Milano. Un viaggio complesso, annunciato in anteprima dal Commissario Agcom Enzo Savarese giovedì 19 aprile al Wlan Business Forum 2007.

WiMAX, si parte. Questa la rivelazione del Commissario, protagonista indiscusso della sessione plenaria dello storico convegno Wlan Business Forum, che ha celebrato la sua ottava edizione. Un'anteprima cruciale: i dettagli del provvedimento, risultato di una consultazione pubblica effettuata dall'Authority con 74 soggetti, e l'anticipazione dei decisivi contenuti della riunione dell'Agcom di giovedì pomeriggio.

Una riunione che dà il via libera alla regolamentazione per l'assegnazione delle licenze WiMax.

L'apertura della sessione plenaria ha lasciato tutti sorpresi: gli ascoltatori, che affollavano una sala gremita, ma anche i relatori, che hanno accantonato le loro relazioni per commentare a caldo quanto annunciato da Enzo Savarese. Tra alterni umori, considerazioni, tentativi di delineare scenari possibili alla luce di quanto appena - e inaspettatamente - emerso.

A Wlan Business Forum si è, dunque, andati oltre. Non più teoriche prospettive del mercato, analisi degli orientamenti normativi e del futuro che verrà, ma una realtà strutturata e prossima, con le prime risposte e la comparsa di nuovi interrogativi.

Il Piano dei diritti d'uso prevede la suddivisione della banda disponibile in tre diritti d'uso d'ampiezza. Le licenze saranno assegnate su base regionale (con possibilità di avere anche delle macroregioni) e dureranno 15 anni.

La modalità designata per l'assegnazione è l'asta. Si baserà su una preselezione basata sulla valutazione dell'idoneità tecnica e commerciale dei candidati. L'Italia guarderà al modello del broadband tedesco: un'asta aperta con rilanci multipli, nella quale è previsto anche il servizio mobile. Il regolamento prevede, inoltre, alcuni obblighi da raggiungere nell'arco di 24-60 mesi con una copertura minima del territorio.

All'asta sono ammesse anche società pubbliche e, almeno nella prima fase, non verranno designate misure asimmetriche. Ed ecco che i gestori telefonici di sempre potranno partecipare.

Di fronte a queste anticipazioni, il dibattito si è animato immediatamente. Sul tema si sono confrontati, tra gli altri, ANFoV, AIIP, STUDIO LEGALE SARZANA, INTUG, SOLVING INTERNATIONAL, ASSOPROVIDER e INFRATEL, mettendo in evidenza i pro della notizia e le criticità possibili.

C'è il rischio, ad esempio, che gli operatori tradizionali potrebbero anche avere interesse ad acquistare le frequenze ma non a sviluppare la tecnologia WiMax. O ancora: gli operatori più forti potrebbero intervenire in questo panorama ma frenare in qualche modo il WiMax nel mondo mobile. D'altra parte, l'apertura a organizzazioni consortili è stata accolta con favore: può costituire, di fatto, un'opportunità cruciale per i piccoli operatori che parteciperanno all'assegnazione, grazie al modello previsto dei rilanci multipli.

Il Commissario Savarese ha risposto con la necessità di colmare il digital divide - anche laddove aziende private potrebbero non avere interesse ad investire - e ricordando che, in caso si verificasse che qualche soggetto possieda una forza preponderante sul mercato potrebbero in un secondo momento essere previste misure asimmetriche per ristabilire l'equilibrio fra i partecipanti.