OCZ ha presentato un nuovo controller per SSD chiamato Indilinx Everest. Frutto del lavoro della coreana Indilinx, acquisita da OCZ a marzo per 32 milioni di dollari, questa nuova soluzione si basa su due core ARM con otto canali che supportano un interleaving 16-way.
Il nuovo controller è ottimizzato per scrivere piccoli file della dimensione di 8K grazie a una nuova tecnologia di page mapping che aumenta le prestazioni di gestione di file compressi da 4K a 16K. L'Everest di Indilinx supporta memoria NAND Flash Triple-Level Cell (TLC), ovvero in grado di immagazzinare 3 bit per cella.
Attualmente le memorie NAND archiviano un bit (single-level cell) o due bit (multi-level cell). Grazie al supporto TLC il controller Indilinx Everest può supportare fino a 1 terabyte di memoria (prodotta con processi produttivi anche inferiori ai 20 nm).
Come noto le celle di memoria NAND rischiano di "usurarsi" rapidamente e per questo l'azienda ha integrato il supporto alle tecnologie di wear-leveling dinamico e statico, background garbage collection, TRIM ed end-to-end data protection.
L'Indilinx Everest supporta anche l'NCQ, ovvero in Native Command Queing, con una code depth (coda dei comandi) pari a 32. Non mancano anche ottimizzazioni per la riduzione dei tempi di avvio, opzioni per l'overprovisioning e la tecnologia S.M.A.R.T.
Il nuovo controller supporta il caching con memoria DRAM fino a 512 MB a 400 MHz (DDR3-800). Per quanto concerne la velocità , OCZ offre prestazioni fino a 500 MB/s con operazioni sequenziali e fino a 200 milioni di trasferimenti al secondo. Quest'ultimo dato è superiore del 20 percento rispetto alle soluzioni SandForce SF-2000.
Al momento l'azienda non ha dichiarato quali serie di SSD useranno questo controller, né quando sarà disponibile sul mercato. Attualmente il chip è a disposizione degli OEM per i test di conformità .