La banca ING, che in Italia conosciamo come ING Direct, sta realizzando un progetto di trasformazione digitale che farà tremare la forza lavoro di tutto il mondo.Da qui a qualche anno i rapporti con clienti cambieranno drasticamente. Già oggi si cerca di offrire con l'home banking tutti quei servizi che venivano erogati allo sportello.
Il colosso olandese ING questa settimana ha svelato un piano di tagli da 900 milioni di euro all'anno che prevede la riduzione di 5800 posti di lavoro e una variazione di incarichi per 1200 impiegati.
Contemporaneamente saranno investiti in innovazione 800 milioni di euro nei prossimi 5 anni per standardizzare la sua infrastruttura, dati e altri processi con l'obiettivo di realizzare "un'unica piattaforma bancaria digitale".
La maggior parte dei licenziamenti sarà concentrata in Belgio e Olanda, dove il management di gestione del rischio, finanza, risorse umane e IT saranno centralizzati. La banca sta accantonando 1,1 miliardi di euro per la cassa integrazione. Considerata anche la transizione al digitale - sostituire le macchine alla forza lavoro - il conto finale sarà di circa 2 miliardi.
"Dobbiamo adattarci. La conseguenza è che possiamo farlo con meno persone", ha commentato il portavoce della banca Raymond Vermeulen. La nota dolente in effetti è che nel 2008 ING ha ricevuto dal governo 10 miliardi di euro per salvarsi dalla crisi. "Il chiaro obiettivo era salvare il sistema finanziario e assicurarsi che i soldi affidati dai clienti alla banca fossero al sicuro", ha aggiunto Vermeulen.
Se da una parte alcuni studi suggeriscono che nei paesi avanzati l'automazione possa ridurre la forza lavoro tradizionale del 10%, dall'altro bisogna ammettere che nel settore bancario la situazione è ancora più rischiosa. Cassieri e responsabili prestiti potrebbero essere totalmente sostituiti, nel 90% dei casi. Più facile far dire a una macchina spiacevoli risposte.