Intel Broadwell: i chip a 14 nanometri arriveranno in ritardo?

Le soluzioni Broadwell arriveranno solo in ambito mobile, ma nelle seconda metà del 2014 e non nella prima come si ipotizzava in passato. Ennesima conferma invece per Haswell Refresh, rinnovamento della gamma Core per il settore desktop.

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a cura di Manolo De Agostini

I primi chip a 14 nanometri, nome in codice Broadwell, debutteranno nella seconda metà del 2014 e solo in ambito mobile. La nuova microarchitettura della casa di Santa Clara potrebbe farsi attendere più del previsto, almeno osservando alcune roadmap pubblicate dal sito Vr-Zone.

In tempi non sospetti Intel aveva dichiarato che la produzione delle soluzioni Broadwell sarebbe iniziata entro la fine del 2013, lasciando intendere che ci saremmo dovuti aspettare la presentazione dei nuovi processori tra aprile e giugno, ormai da anni il periodo scelto dall'azienda per rinnovare la propria gamma.

Indicando la seconda metà però si parla di un periodo tra luglio e dicembre del 2014. Se l'azienda presenterà i prodotti nel mese di luglio e ne assicurerà la distribuzione immediata, sarà in leggero ritardo sulla tabella di marcia mantenuta in questi ultimi anni, ma se ci metterà di più allora ci troveremmo di fronte a un vero e proprio ritardo.

L'obiettivo di Intel negli ultimi anni è sempre stato quello di presentare i chip all'incirca a metà anno, così da permettere ai partner OEM di portare nei negozi nuovi dispositivi – ultrabook e design ibridi tra tablet e notebook - per la stagione "back to school", cioè da agosto in avanti. Per fare tutto questo però ci vuole del tempo, e uno slittamento della presentazione potrebbe impattare sul lavoro dei produttori OEM.

Per quanto invece il settore dei PC desktop, è ormai noto da qualche tempo che gli appassionati dovranno attendere molto tempo prima di avere una CPU a 14 nanometri. Il prossimo anno avremo a che fare con Haswell Refresh, soluzione che sarà al centro del prossimo Computex di Taipei (3 - 7 giugno 2014) accompagnata da una nuova linea di chipset.

Si tratterà, con tutta probabilità, di una gamma caratterizzata da un aumento delle frequenze rispetto alle soluzioni Haswell attuali. Per questo motivo è lecito pensare che Intel si affiderà nuovamente al rodato processo produttivo a 22 nanometri e al socket LGA 1150.