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a cura di Paul Alcorn

La gamma di processori Cascade Lake di Intel è puntellata dai processori della serie 9200 che offrono 56 core e 112 thread. Quei chip però sono destinati solamente a sistemi OEM personalizzati, il che ci permette di concentrarci sui prodotti accessibili in più ampi volumi.

I modelli “standard” di CPU Cascade Lake offrono molti miglioramenti che ci aspettiamo da un refresh generazionale, come il passaggio a una memoria più veloce, più capiente, frequenze di lavoro superiori e prestazioni per watt leggermente superiori. Tuttavia, non ci sono quelle modifiche architetturali che porterebbero a radicali cambiamenti delle prestazioni. Intel offre alcune nuove funzionalità come il supporto a nuove istruzioni che aumentano le prestazioni d’inferenza e mitiga in hardware alcune vulnerabilità. I progressi più evidenti sono però a livello di piattaforma, insieme al prezzo.

Intel ha aumentato le frequenze delle CPU Cascade Lake, incluse quelle di Turbo Boost e AVX, lungo l’intera gamma dei propri prodotti. E non ha ritoccato i prezzi verso l’alto, lasciando quelli di precedente generazione. Le frequenze di lavoro più alte si fondano sul vantaggio prestazionale di Intel nei carichi che usano meno thread. Anche il Platinum 8280 con 28 core può mantenere una frequenza Turbo Boost su due core di 4 GHz, decisamente elevata. È senza dubbio interessante per i clienti che pagano alti costi di licenza software.

Con un limite di 28 core per il die XCC, i modelli di fascia alta Cascade Lake figurano ancora lo stesso numero di core, anche più veloci, allo stesso prezzo. Intel ha però migliorato diversi modelli di fascia entry-level e mainstream aggiungendo fino a quattro core in più e aumentando la cache L3, ancora una volta senza intervenire sul prezzo.

Si tratta di miglioramenti necessari a fronte della concorrenza rappresentata dagli AMD EPYC, che costano molto meno dei modelli Intel comparabili e ne garantiscono all’incirca l’85% delle prestazioni in molti carichi di lavoro. Abbiamo visto il 7601 ottenere alcune vittorie convincenti in carichi paralleli che scalano bene come C-Ray e NAMD. Ha inoltre dimostrato buoni consumi, battendo la concorrenza di Intel. La piattaforma di AMD ha inoltre altri notevoli vantaggi come una segmentazione meno netta e fino a 128 linee PCIe sui server single e dual-socket. Questo elevato numero di linee è molto importante per l’archiviazione dati, le soluzioni di rete e gli acceleratori.

Il focus di Intel nello sviluppo di nuove tecnologie come le DIMM Optane DC Persistent Memory potrebbe dimostrarsi un vantaggio critico. Per ora questi moduli funzionano solo in tandem con i controller di memoria presenti nelle CPU Cascade Lake. Naturalmente l’azienda abiliterà il supporto anche con i futuri Xeon. Ovviamente non vedremo questa tecnologia abilitata sulle piattaforme AMD. Questo conferisce a Intel un vantaggio per chi ricerca la densità di memoria più alta possibile, il che spesso si traduce in un numero minore di server. A parte la serie Silver e Bronze, quasi tutte le nuove CPU supportano la tecnologia di memoria. Intel richiede un sovrapprezzo per gli Xeon che possono gestire allocazioni di 2,5 e 4 TB di DIMM Optane, ma l’esborso in più potrebbe essere giustificato per diversi clienti.

Intel ha inoltre il vantaggio di essere un leader di mercato da lungo tempo, il che la rende una scelta meno rischiosa per gli amministratori. Certo, questo vantaggio si sta contraendo mentre AMD continua ad espandersi (per non parlare delle premesse apparentemente favorevoli dei futuri EPYC Rome). AMD ha già nei suoi laboratori processori a 7 nanometri con 64 core e 128 thread in arrivo a metà di quest’anno.

Nel complesso i processori Platinum di Intel offrono ancora le prestazioni più alte nella maggior parte dei carichi, ma non possiamo parlare di una leadership indiscussa. Come sempre i prezzi suggeriti da Intel ai clienti per i processori datacenter hanno poco a che fare con ciò che pagano i grandi clienti per gli acquisti in volumi, per cui Intel pratica degli sconti. Ma dato che AMD EPYC 7601 offre quasi le stesse prestazioni, talvolta anche maggiori, di uno Xeon 8280 in alcuni carichi di lavoro, i prezzi di Intel potrebbero ricevere sforbiciate persino maggiori.

Nel complesso Intel offre una gamma di datacenter vasta e molte tecnologie di supporto, e la compatibilità con gli attuali server LGA 3647 (Socket P) è allettante per i clienti che vogliono aggiornare i propri sistemi esistenti e godere delle mitigazioni in hardware dalle vulnerabilità. La maggior parte dei clienti Intel migrerà da piattaforme molto più vecchie, ottenendo un netto miglioramento prestazionale passando da Haswell e Broadwell. AMD è tuttavia in agguato e la lotta è destinata a intensificarsi con gli EPYC di seconda generazione.