Intel Core i9-12900K e Core i5-12600K | Recensione

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Li abbiamo aspettati per mesi, finalmente sono arrivati: l’Intel Core i9-12900K e Core i5-12600K debuttano sul mercato con prezzi interessanti, che si aggirano rispettivamente intorno ai 619 Euro e ai 329 Euro e puntano a entrare nella nostra lista delle migliori CPU con prestazioni di alto livello. Ci riusciranno? Scopriamolo nella nostra recensione.

I processori della gamma Intel Alder Lake si basano sulla nuova tecnologia Intel Hybrid, di fatto il più grande passo in avanti dell’azienda in termini di architettura avvenuto negli ultimi 10 anni. I processori sono composti da Performance Core (P-Core) ad alte prestazioni e da Efficiency Core (E-Core) ad alta efficienza, che si occupano di gestire tutti i processi in background. I P-Core si basano su architettura Golden Cove, mentre gli E-Core sfruttano l’architettura Gracemont; entrambe le nuove architetture portano miglioramenti all’IPC, qualcosa di cui le CPU Intel avevano decisamente bisogno.

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Il design ibrido non è una novità generale, in quanto è presente da tempo sui processori ARM, ma è una novità assoluta per il segmento PC desktop. Per sfruttarlo al massimo però è necessario usare alcuni accorgimenti: i processi prioritari vanno eseguiti sui P-Core, mentre quelli secondari che girano in background sugli E-Core. Le CPU funzionano sia con Windows 10 che su Windows 11, tuttavia è il più recente sistema operativo a supportare al massimo la tecnologia Thread Director, grazie alla collaborazione tra Intel e Microsoft. Thread Director è un sistema hardware-based che fornisce al sistema operativo le informazioni necessarie per assegnare correttamente i carichi di lavoro ai core corretti. 

Il design Golden Cove include miglioramenti ai buffer, all’esecuzione fuori ordine e più registri fisici, oltre a una finestra d’allocazione più ampia e più execution port. Intel ha abbinato questi miglioramenti a un branch prediction più intelligente, così da garantire più parallelismo e prestazioni.

All’interno di ogni core Golden Cove c’è anche un microcontroller di gestione energetica, che misura i dati ogni microsecondo anziché ogni millisecondo. Secondo Intel questo permette di ottimizzare meglio i consumi in base al comportamento delle applicazioni, garantendo così frequenze medie superiori in ogni carico di lavoro.

L’architettura Golden Cove garantisce un incremento prestazionale medio del 19% rispetto a Cypress Cove (con frequenze bloccate), un dato perfino più grande di quello visto da Skylake a Sunny Cove. come vedrete più avanti i nostri test confermano questo miglioramento, che mette in un’ottima posizione i processori Intel Alder Lake sia rispetto agli attuali AMD Zen 3 sia rispetto ai futuri Zen 4, quantomeno finché si parla di performance single-thread.

I core Golden Cove abbandonano finalmente i 14nm e sono prodotti con il processo Intel 7, conosciuto anche come 10nm SuperFin prima che l’azienda rinominasse i propri processi produttivi per adeguarsi al resto dell’industria. È la prima volta che possiamo vedere all’opera su desktop delle CPU creato con questo processo.

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L’architettura Gracemont invece non è nuova, ma è quella usata sui processori Intel Atom. L’idea è quella di creare un’architettura altamente scalabile, ottimizzata per le prestazioni-per-watt in multi-core. Gracemont è in grado di offrire, a frequenze bloccate, il 40% di prestazioni in più rispetto all’architettura Skylake di prima generazione o, se preferite, le stesse prestazioni consumando il 40% in meno. I core Gracemont sono anche più piccoli e se ne possono inserire quattro nello stesso spazio occupato da un solo core Skylake, risultando anche molto più efficienti.

Dato che i processori Alder Lake sono composti da un numero variabile di core Golden Cove e Gracemont e che questi ultimi non hanno Hyper-Threading, le schede tecniche risultano atipiche per numero di core e thread: ad esempio, il top di gamma Core i9-12900K è dotato di 16 core e 24 thread, essendo composto da 8 P-Core e 8 E-Core. L’introduzione di una CPU 16 core è particolarmente importante, in quanto finalmente Intel riesce a pareggiare il numero di core dei top di gamma AMD, dotati di 16 core e 32 thread dal 2019, anno in cui ha debuttato il Ryzen 9 3950X.

L’introduzione di Intel Hybrid e la nuova architettura non sono però tutte le novità di Alder Lake: tra le altre cose abbiamo il supporto alle RAM DDR5 e all’interfaccia PCIe 5.0, due tecnologie che AMD non introdurrà fino alla fine del 2022, periodo in cui è previsto il passaggio al socket AM5. C’è da dire però che, per quanto già supportato, al momento il PCIe 5.0 non ha una reale applicazione: non esistono ad oggi SSD o schede video che adottano lo standard, che quindi non potrà essere sfruttato a dovere, probabilmente per diversi mesi. Aggiungiamo inoltre che il supporto al PCIe 5.0 è presente sugli slot PCIe x16, ma non su quelli M.2 in cui si installano gli SSD, di conseguenza eventuali unità NVMe PCIe 5.0 andranno installate su una scheda esterna.

Intel ha poi reso ancor più sottile il die e lo STIM (Soldered Thermal Interface Material) e ingrandito ulteriormente l'IHS (integrated Heat Spreader) rispetto alla decima generazione, così da migliorare ulteriormente il trasferimento di calore al dissipatore. L'azienda ha lavorato molto anche sull'overclock, aggiungendo più controlli e dati in modo da aumentare il potenziale di overclock dei processori. Le novità più interessanti si trovano all'interno di Intel Exteme Tuning Utility, software che ora permette di gestire sia i P-Core che gli E-Core (di cui fornisce anche la telemetria), supporta le DDR5, consente di modificare in tempo reale la frequenza delle memorie e integra un tool di benchmark integrato con HWBot.org. Il programma ora integra anche Intel Speed Optimizer (ISO), uno strumento che consente di eseguire overclock del processore con un click: sarà sufficiente premere un pulsante e XTU inizierà a modificare frequenza, voltaggio e altri parametri di P-Core ed E-Core, fino a trovare la combinazione ideale tra stabilità e overclock. Intel Speed Optimizer è uno strumento indubbiamente comodo per tutti coloro che vogliono spingere oltre i limiti di fabbrica il proprio processore, ma non sono avvezzi alle pratiche di overclock e temono di danneggiare la CPU andando a modificare i parametri nel BIOS.

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Con il lancio di Alder Lake Intel lancia sei processori, il Core i9-12900K, il Core i7-12700K e il Core i5-12600K, tutti accompagnati dalle loro varianti “KF”, sprovviste di grafica integrata e leggermente meno costose. Qui sotto vi lasciamo una tabella con le specifiche e i prezzi di listino (in Dollari).

Prezzo di listino (in Dollari)Core | ThreadP-Core Base/BoostE-Core Base/BoostTDP - PBP / MTPRAM supportateCache L3
Core i9-12900K / KF$589 (K) - $564 (KF)8P + 8E | 16 Cores / 24 threads3.2 / 5.2 GHz2.4 / 3.9 GHz125W / 241WDDR4-3200 / DDR5-480030MB
Core i7-12700K / KF$409 (K) - $384 (KF)8P + 4E | 12 Cores / 20 threads3.6 / 4.9 GHz2.7 / 3.8 GHz125W / 190WDDR4-3200 / DDR5-480025MB
Core i5-12600K / KF$289 (K) - $264 (KF)6P + 4E | 10 Cores / 16 threads3.7 / 4.9 GHz2.8 / 3.6 GHz125W / 150WDDR4-3200 / DDR5-480016MB

Sul mercato consumer arriveranno solo questi modelli, ma gli OEM riceveranno un totale di 28 modelli da integrare nei sistemi preassemblati che verranno venduti all’inizio del prossimo anno. Aggiungiamo anche che i processori Alder Lake non supportano istruzioni AVX-512, disabilitate sui P-Core e non supportate dagli E-Core.

Con l’introduzione dei processori Alder Lake Intel ha abbandonato la nomenclatura TDP (Thermal Design Point), assegnando al suo posto un valore denominato PBP, Processor Base Power, affiancato da un altro valore, il Maximum Turbo Power (MTP), che rappresenta il valore di picco raggiungibile durante i carichi più impegnativi, quando il processore spinge al massimo le frequenze. Per il Core i9-12900K Intel indica un PBP di 125W e un MTP di 241W e, come vedremo più avanti nel paragrafo dedicato ai consumi, durante i benchmark più impegnativi il processore opera sempre entro questo limite, assorbendo costantemente circa 240 watt. Ciò è dovuto anche al fatto che Intel ha rimosso il limite di tempo in boost di 56 secondi, sostituendolo con un valore illimitato che porta la CPU a spingere sempre al massimo sotto carico.

In termini di specifiche tecniche, tutte le CPU Alder Lake supportano RAM da DDR4-3200 a DDR5-4800, offrono 16 linee PCIe 5.0 e quattro linee PCIe 4.0 per gli SSD M.2. Il Core i9-12900K è equipaggiato con 8 P-Core e 8 E-Core, per un totale di 16 core e 24 thread, il 33% in più rispetto al precedente Core i9-11900K. I P-Core hanno un clock base di 3,2GHz ma possono spingersi fino a 5,2GHz in boost (100MHz in meno rispetto all’i9-11900K), grazie alla tecnologia Turbo Boost Max 3.0. Gli E-Core invece partono da una frequenza di 2,4GHz e possono arrivare fino a 3,9GHz con il classico Turbo Boost 2.0. Il processore infine è equipaggiato con 30MB di cache L3 e 14MB di cache L2.

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Il Core i7-12700K è equipaggiato con 8 P-Core e 4 E-Core, arrivando a 12 core e 20 thread, 25MB di cache L3 e 12MB di cache L2. I P-Core operano a frequenze comprese tra i 3,6GHz e i 5,0GHz, mentre gli E-Core lavorano tra i 2,7GHz e i 3,8GHz.

Il Core i5-12600K infine offre una configurazione con 6 P-Core e 4 E-Core, per un totale di 10 core e 16 thread, abbinati a 20MB di cache L3 e 9,5MB di cache L2. I P-Core lavorano a una frequenza base di 3,7GHz e arrivano in boost a 4,9GHz, mentre gli E-Core operano tra i 2,6GHz e i 3,6GHz.

Anche se in dollari, i prezzi di listino sembrano abbastanza competitivi, ma il supporto alle DDR5 e al PCIe 5.0 farà lievitare il costo della piattaforma, sia in termini di memorie che di scheda madre. Alder Lake infatti usa il nuovo socket LGA1700 e un nuovo chipset, quindi non potrete usare la vostra attuale motherboard, anche se si tratta di una Z590. Al momento le uniche opzioni disponibili sono basate su chipset Z690 e offrono, in base al modello, supporto a RAM DDR4 o DDR5. Nei prossimi mesi arriveranno anche i modelli B e H, di fascia più bassa e più economiche. Nelle conclusioni finali analizzeremo meglio l’impatto che ha il costo della piattaforma sulla configurazione finale e sull’eventuale acquisto di una CPU Alder Lake.

Novità del chipset Intel Z690

Il Socket LGA1700 è più grande rispetto all’attuale LGA1200, ma ha un’altezza (sull’asse Z) inferiore. Per usare il vostro attuale dissipatore dovrete quindi procurarvi un kit adattatore, oppure acquistare un nuovo modello già compatibile con socket LGA1700.

Il Chipset Z690 è prodotto a 14nm e offre 16 linee PCIe 3.0 e 12 linee PCIe 4.0. Il throughput della connessione DMI tra chip e chipset è raddoppiato e passa da una pipe DMI 3.0 x8 che raggiunge i 7,88GB/s, a una pipe DMI 4.0 x8 che tocca i 15,66GB/s. Questo incremento del bandwidth beneficerà in particolar modo i RAID array e, in questo senso, Intel ha introdotto anche la funzionalità Volume Management Device, che permette di creare e gestire volumi d’archiviazione PCIe, comprese configurazioni RAID PCIe avviabili. L’incremento del throughput DMI permette anche di aumentare la connettività, consentendo ad esempio di aggiungere una seconda connessione USB 3.22 Gen2x2 a 10Gbps. 

In redazione abbiamo ricevuto due schede madri per il lancio dei nuovi processore Intel Core i9-12900K e Core i5-12600K, la Asus ROG Maximus Z690 Hero e la Gigabyte Z690 Aorus Master. Si tratta di due schede di fascia molto alta, dedicati agli appassionati che vogliono assemblare una build top di gamma supportata da una motherboard ricca di connettività e slot d'espansione, oltre che capace di supportare al massimo i processori Intel di nuova generazione.

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La Asus ROG Maximus Z690 Hero offre 20+1 fasi d'alimentazione accoppiate Intersil ISL99390 da 90 Ampere, gestite da un controller Renesas RAA229131 a 12 canali e raffreddate da dei dissipatori decisamente imponenti. La scheda è equipaggiata con due slot PCIe 5.0 x16 e uno slot PCIe 4.0 x16, quattro slot DIMM con supporto a RAM DDR5-6400, tre slot M.2 adeguatamente dissipati (due PCIe 4.0, uno PCIe 3.0), sei porte SATA e vari header per USB, ventole e LED RGB. Sul chipset troviamo il logo Asus ROG con una trama "pixelata", che ritroviamo anche sulla copertura del pannello I/O, che in quanto a porte mette a disposizione una HDMI 2.1, due USB tipo C Thunderbolt 4 da 40 Gbps con supporto alla ricarica 60W (5V/12A), sei USB 3.2 Gen2 tipo A, una USB 3.2 Gen2 tipo C da 10Gbps, due USB 2.0, LAN 2,5G con controller Intel I225-V, connettori per le antenne WiFi 6E gestito da una scheda Intel AX201, cinque jack audio, connettore SPDIF e i classici due pulsanti dedicati al reset del BIOS e alla funzionalità BIOS Flashback.

In confezione Asus include anche la ROG Hyper M.2 Card, una scheda d'espansione necessaria per sfruttare gli SSD PCIe 5.0, quando saranno disponibili. L'accessorio permette di installare un SSD M.2 PCIe 5.0 da 128Gbps e un PCIe 4.0 da 64Gbps, o in alternativa due SSD PCIe 4.0 da 64Gbps. La Hyper M.2 Card consente di inserire unità lunghe fino a 110mm e supporta configurazioni NVMe RAID 0/1/5.

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La Gigabyte Z690 Aorus Masterè equipaggiata con un backplate completamente nero, che dona robustezza e un'incredibile solidità alla struttura, mentre sul davanti il logo del falco sopra il chipset e la scritta "Aorus" sulla copertura del pannello I/O sono illuminati da LED RGB.  La scheda mette a disposizione 20+1 fasi d'alimentazione da 105 Ampere, anche in questo caso raffreddate da dissipatori davvero grandi. I quattro slot DIMM supportano fino a 128GB di RAM DDR5-6400, mentre a livello di espandibilità abbiamo disposizione uno slot PCIe 5.0 x16, due slot PCIe 4.0 x16, cinque slot M.2 (quattro PCIe 4.0, uno PCIe 3.0), il primo dei quali con un dissipatore imponente quanto quello dei VRM, sei porte SATA e un buon numero di header per porte USB, ventole e LED. Il pannello I/O offre una USB 3.2 Gen2x2 tipo C, una USB 3.2 Gen2 tipo C, cinque porte USB 3.2 Gen2 tipo A, quattro USB 3.2 Gen1 tipo A, uscita DisplayPort, cinque jack audio, uscita SPDIF, connettore per le antenne WiFi 6E gestito da scheda Intel AX201, LAN 10G con controller Aquantia e pulsanti per reset e flash del BIOS.

Supporto DDR4, DDR5 e XMP 3.0

Come detto Alder Lake supporta RAM DDR4 E DDR5, ma ci sono alcune precisazioni da fare. Di default, le DDR5 funzionano in modalità Gear 2, che causa latenze superiori. In aggiunta, le schede madri supportano DDR5-4800 solo se la motherboard ha unicamente 2 slot DIMM. Ciò significa che, con le impostazioni di fabbrica, Alder Lake supporta solamente RAM DDR5-4400 su schede madri con 4 slot DIMM, anche se ne vengono usati solamente due. Se poi vengono installati moduli dual-rank in tutti e 4 gli slot, la velocità massima supportata cala ancora e scende a 3600MHz. Qui sotto vi lasciamo un’immagine che riassume bene come cambia la frequenza operativa, in base agli slot popolati e al tipo di modulo installato (single-rank o dual-rank). Per quanto riguarda invece le memorie DDR4, tutti i processori Alder Lake supportano una frequenza di 3200MHz in modalità Gear 1.

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I vari produttori hanno un’ampia selezione di schede madri con supporto alle DDR5, ma sembra che le DDR4 saranno supportate solamente dalle soluzioni di fascia media e medio-bassa. Al momento inoltre nessuna scheda madre supporta sia DDR4 che DDR5, probabilmente a causa dei requisiti di integrità del segnale molto più stringenti previsti dalle DDR5 e dalla presenza a bordo dei moduli di circuiti di gestione energetica (PMIC), che controllano VDD, VPP e VDDQ delle memorie.

I nuovi processori Intel di dodicesima generazione integrano un bus di memoria con quattro canali DDR5 32-bit, che creano un’interfaccia 12-bit. Le DDR5 supportano poi il nuovo XMP 3.0, che supporta fino a cinque profili (due personalizzabili) in cui salvare frequenze, voltaggi e timing. Avere profili personalizzabili significa poter modificare frequenze, timing e voltaggio a piacimento, per poi salvare le impostazioni direttamente nel profilo XMP presente nel SPD.

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L’XMP 3.0 permette anche di controllare i PMIC presenti sulle DDR5 e Intel ha definito un set di standard tra i partner per avere step di voltaggio, voltaggi massimi e altri parametri allineanti tra i differenti brand.

Altra novità relativa alle memorie è l’Intel Dynamic Memory Boost, una tecnologia di overclock intelligente che permette di avere le massime prestazioni dalle RAM quando necessario, lasciandole “tranquille” quando invece non si sta spingendo il PC al massimo. La tecnologia passa automaticamente da XMP a impostazioni base JEDEC a seconda della necessità e del carico di lavoro che il computer sta gestendo. Dynamic Memory Boost funziona sia con DDR4 che con DDR5 e può essere facilmente abilitata dal BIOS della scheda madre.

Prestazioni

Per misurare le performance dell'Intel Core i9-12900K e del Core i5-12600K abbiamo eseguito diversi benchmark, usando una suite che comprende test di giochi, software di produttività, benchmark sintetici e carichi di lavoro tipici di una workstation. Abbiamo confrontato i risultati ottenuti dai nuovi Intel Alder Lake con quelli dei loro diretti predecessori, il Core i9-11900K e il Core i5-11600K, nonché con quelli di tutta la più recente gamma AMD Ryzen 5000, composta da Ryzen 9 5950X, Ryzen 9 5900X, Ryzen 7 5800X e Ryzen 5 5600X.

Per i benchmark abbiamo usato delle piattaforme di prova che fossero il più simili possibile, in modo da ridurre al minimo le differenze. I processori Ryzen 5000 e Intel Core di undicesima generazione sono stati abbinati a un dissipatore Corsair H150i Elite LCD da 360mm e RAM G.Skill TridentZ Royal DDR4-3600 CL16, mentre con i nuovi Core i9-12900K e Core i5-12600K abbiamo usato lo stesso dissipatore e delle RAM Corsair Vengeance  DDR5-5200 CL38. Per quanto riguarda la GPU abbiamo infine optato per una Radeon RX 6800 XT con driver 21.10.2. Il sistema operativo usato è Windows 11, con gli ultimi aggiornamenti e tutte le patch necessarie per risolvere i problemi di prestazioni con CPU AMD.

Nella recensione abbiamo deciso di inserire dei grafici che riportano la differenza di prestazioni in percentuale, a differenza di quanto facciamo di solito, evidenziando i processori oggetto di questa recensione (sempre nelle prime due colonne). Se volete dare uno sguardo ai nostri grafici classici, dove vengono riportati i risultati ottenuti nei test e i processori sono ordinati in base alle prestazioni di ogni singolo benchmark, vi rimandiamo alla galleria che trovate qui sotto.

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Prestazioni nei giochi

I benchmark nei giochi sono stati fatti a risoluzione Full HD, con livello di dettaglio "Ultra" ed eventuali effetti ray tracing disattivati. Abbiamo optato per il Full HD in quanto a risoluzioni superiori l'impatto che ha la CPU sulle prestazioni è minore, di conseguenza diventa più difficile capire le differenze che ci sono tra i vari processori. Nei test abbiamo scelto giochi che sfruttano l'hardware in maniera diversa, alcuni più pesanti, altri in grado di generare molti FPS, altri ancora capaci di sfruttare tutti i core presenti, o quasi.

Forza Horizon 4

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In Forza Horizon 4 il Core i9-12900K ottiene ottimi risultati, raggiungendo i 248 FPS medi e superando l'AMD Ryzen 9 5900X del 17% e il Core i9-11900K del 9%. Anche il Core i5-12600K si comporta molto bene: è secondo solamente al nuovo Core i9-12900K e fa meglio di tutti gli altri processori presenti nel confronto.

Gears 5

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Anche nel benchmark di Gears 5 i due Intel Core Alder Lake sbaragliano la concorrenza, raggiungendo entrambi un framerate compreso tra i 165 e i 170 FPS. Il Core i9-12900K migliora del 12% i risultati del Core i9-11900K e del 16% quelli del Ryzen 9 5900X, mentre il Core i5-12600K supera il predecessore Core i5-11600K dell'8%, il Ryzen 5 5600X del 12% e il Ryzen 7 5800X del 16%.

Far Cry 6

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Su Far Cry 6 lo scenario generale non cambia, salvo che il Core i9-12900K distacca in maniera più marcata gli altri processori: qui abbiamo un netto +25% rispetto al Ryzen 9 5900X e un +33% rispetto al Ryzen 9 5950X, mentre il salto generazionale si attesta sul 29%. Anche il Core i5-12600K si comporta molto bene, raggiungendo i 130,7 FPS medi (+28% rispetto al Ryzen 5 5600X) e superando le soluzioni Intel 11a gen. e AMD Ryzen 5000.

Doom Eternal

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In Doom Eternal il Core i9-12900K si conferma primo in classifica con 339,2 FPS medi, seguito a ruota dal Core i9-11900K (322 FPS) e dal Core i5-12600K (315,3 FPS). Nell'ultimo capitolo della saga Doom tutti i processori Intel si comportano meglio delle controparti AMD, con il Core i9-12900K che supera del 15% il Ryzen 9 5900X e il Core i5-12600K che fa meglio del Ryzen 5 5600X del 9% circa.

F1 2021

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In occasione di questa recensione abbiamo introdotto nella suite di test anche il nuovo F1 2021, sostituendolo al precedente capitolo. Per eseguire il benchmark usiamo sempre lo strumento integrato, selezionando il circuito di Monaco e "Bagnato" come condizione metereologica, mentre per quanto riguarda le impostazioni disattiviamo il ray tracing e impostiamo l'antialiasing su TAA. Nel test, il Core i9-12900K stacca nettamente il Ryzen 9 5900X facendo registrare un +41%, mentre il Core i5-12600K fa meglio del Ryzen 5 5600X e del Ryzen 7 5800X rispettivamente del 25% e del 18%.

Microsoft Flight Simulator

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Microsoft Flight Simulator è l'unico gioco in cui c'è equilibrio tra i vari processori: il Core i9-12900K tocca gli 86,3 FPS medi, praticamente lo stesso risultato ottenuto dal Ryzen 9 5900X (86,1 FPS), ma migliora le performance del Core i9-11900K dell'11%. Il Core i5-12600K è invece circa il 3% più lento del Ryzen 5 5600X, una differenza che si traduce in un distacco di soli 3 FPS, ma migliora quanto fatto dal Core i5-11600K quasi del 9%.

Assassin's Creed Valhalla

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Anche in Assassin's Creed Valhalla i distacchi sono molto più contenuti, ma il confronto vede uscire vincitrice Intel. Il Core i9-12900K supera del 6% il Ryzen 9 5900X e dell'8% il Ryzen 9 5950X, mentre il Core i5-12600K raggiunge i 121 FPS e fa meglio del Ryzen 5 5600X che si ferma a 116 FPS, una differenza del 4%.

Nei giochi i nuovi Intel Core Alder Lake convincono parecchio e si riprendono lo scettro di migliori CPU gaming: il Core i9-12900K supera il Core i9-11900K mediamente quasi del 14%, mentre il Core i5-12600K fa meglio del precedente modello del 7,5%. Rispetto alle soluzioni AMD, il Core i9-12900K stacca del 17% il Ryzen 9 5900X e il Core i5-12600K batte il Ryzen 5 5600X del 12% e il Ryzen 7 5800X del 9%.

Prestazioni in rendering

Per effettuare i test di rendering abbiamo usato sia benchmark sintetici cone Cinebench R23 e POV Ray che software veri e propri, Blender e DaVinci Resolve. Per i primi due programmi abbiamo eseguito i test multi-thread e single-thread integrati, su Blender abbiamo renderizzato il progetto demo "Classroom" (scaricabile dal sito ufficiale), mentre per DaVinci Resolve abbiamo usato il tool PugetBench sviluppato da Puget System, che svolge varie operazioni e fornisce poi un punteggio.

Cinebench R23

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Il test multi-thread di Cinebench R23 non lascia spazio a dubbi: il Core i9-12900K è il processore più veloce, con un totale di 27791 punti supera del 29% il Ryzen 9 5900X e dell'11% il Ryzen 9 5950X, oltre a migliorare il risultato del Core i9-11900K quasi dell'87%. Anche il Core i5-12600K fa molto bene, superando il Core i5-11600K del 67%, il Ryzen 5 5600X del 52% e il Ryzen 7 5800X del 14% circa.

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Nel benchmark single-thread il miglioramento generazione su generazione dei nuovi Intel è più contenuto e si attesta sul 23% per il Core i9-12900K e sul 27% per il Core i5-12600K, mentre rispetto ad AMD vediamo risultati il 25% superiori sia confrontando il Core i9-12900K con i due Ryzen 9 che il Core i5-12600K con il Ryzen 5 5600X.

POV Ray

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Anche in POV Ray troviamo un netto miglioramento delle prestazioni multi-thread: il Core i9-12900K completa il benchmark nella metà del tempo rispetto al Core i9-11900K (28,73 secondi contro 57,29 secondi), e anche il Core i5-12600K migliora il tempo del Core i5-11600K del 45%. Rispetto ad AMD, il Core i9-12900K supera il Ryzen 9 5950X dell'11% e il Ryzen 9 5900X del 29%, mentre il Core i5-12600K batte il Ryzen 5 5600X del 30% e il Ryzen 7 5800X dell'8%.

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Anche nel test single-thread vediamo un netto miglioramento dei nuovi Intel Core Alder Lake, con il Core i9 e il Core i5 di nuova generazione che superano rispettivamente entrambi i Ryzen 9 e il Ryzen 5 5600X del 15% circa. Il miglioramento generazione su generazione si attesta invece intorno al 16% per il Core i9 e sul 19% per il Core i5.

Blender

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Anche nel test di rendering con Blender 2.92 abbiamo dei miglioramenti "gen. over gen." importanti: il Core i9-12900K migliora i risultati del modello precedente del 42%, mentre il Core i5-12600K fa segnare un incremento prestazionale del 34%. Nel confronto generale vediamo che il Core i9-12900K supera del 14% il Ryzen 9 5900X, ma è leggermente più lento del Ryzen 9 5950X, che completa il benchmark una manciata di secondi più velocemente (4 minuti e 8 secondi contro 4 minuti e 11 secondi). Il Core i5-12600K risulta invece più veloce sia del Ryzen 5 5600X che del Ryzen 7 5800X, superando del 28% il primo e del 6% circa il secondo.

DaVinci Resolve

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Nel benchmark PugetBench di DaVinci Resolve i processori sono tutti abbastanza vicini tra loro, ma ancora una volta gli Intel Core di nuova generazione vincono i rispettivi confronti. Il Core i9-12900K batte del 10% il Ryzen 9 5900X e del 3% il Ryzen 9 5950X, mentre il Core i5-12600K supera del 9% il Ryzen 5 5600X.

Anche nei test di rendering, Intel mediamente offre prestazioni superiori ad AMD. Il Core i9-12900K fa segnare un +14% sul Ryzen 9 5900X e un +12% sul Ryzen 9 5950X, mentre il Core i5-12600K sfiora il +16% medio sul Ryzen 5 5600X e raggiunge il +6% sul Ryzen 7 5800X. Il miglioramento apportato dal passaggio di generazione si assesta invece sul +32% per il Core i9 e sul +26% per il Core i5.

Prestazioni con carichi da ufficio

Per valutare le prestazioni dei nuovi processori Intel Core di dodicesima generazione con i programmi più comuni, come la suite Office e il browser web, abbiamo eseguito dei test con PCMark 10, PCMark 10 Application e 7-Zip. Il primo simula diversi carichi di lavoro tipici di un lavoro d'ufficio, il secondo si concentra in particolar modo sulle prestazioni con la suite Microsoft Office e il browser Edge, il terzo misura le performance di compressione decompressione di archivi.

PCMark 10

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PCMark 10 è sempre stato un benchmark dove i processori Intel performavano bene, e anche stavolta le CPU Alder Lake non deludono le aspettative: il Core i9-12900K si conferma il migliore con un totale di 9627 punti, seguito dal Core i5-12600K che raggiunge gli 8927 punti. Il miglioramento rispetto alla generazione precedente si attesta in entrambi i casi intorno al 15%, rispetto ad AMD invece il Core i9-12900K offre prestazioni superiori al Ryzen 9 5900X del 18% e al Ryzen 9 5950X del 21%, mentre il Core i5-12600K supera il Ryzen 5 5600X del 14% circa e il Ryzen 7 5800X dell'8,5%.

PCMark 10 Application

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Anche in PCMark 10 Application vediamo i due nuovi Intel posizionarsi nelle prime due posizioni, con punteggi rispettivamente di 14306 per il Core i9-12900K e di 13476 per il Core i5-12600K. Mediamente, i risultati del benchmark mostrano che il Core i9-12900K supera il Ryzen 9 5900X e il Ryzen 9 5950X del 12%, mentre il Core i5-12600K fa meglio del Ryzen 5 5600X dell'11%. Curiosamente, guardando ai singoli test possiamo vedere come i due Intel Core Alder Lake fatichino parecchio in Powerpoint, risultando tra il 25% e il 30% più lenti rispetto alla vecchia generazione Intel e alle soluzioni AMD. È probabile che il benchmark non sia ancora ottimizzato per la nuova architettura Alder Lake e che, di conseguenza, abbia qualche problema in questo specifico sottotest: eseguiremo nuovamente la suite più avanti, dopo un update di PCMark, per verificare eventuali cambiamenti.

7-Zip

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Per il test di 7-Zip abbiamo usato la versione 21.03 del programma. Nel benchmark di compressione il Core i9-12900K brilla, migliorando del 91% il risultato del Core i9-11900K e superando del 36% circa sia il Ryzen 9 5900X che il Ryzen 9 5950X. Anche il Core i5-12600K ottiene ottimi risultati, superando del 62% il vecchio Core i5-11600K e del 33% il Ryzen 5 5600X.

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Anche in decompressione i nuovi Intel Core migliorano i risultati dei modelli precedenti, tuttavia gli AMD Ryzen 5000 rimangono ancora superiori: il Core i9-12900K è il 17% peggiore del Ryzen 9 5900X e il 36% peggiore del Ryzen 9 5950X, mentre il Core i5-12600K è più lento del Ryzen 7 5800X del 20%, ma fa leggermente meglio del Ryzen 5 5600X superandolo del 3%.

Nei carichi da ufficio gli Intel Core Alder Lake sono globalmente superiori: il Core i9-12900K supera mediamente del 14% il Ryzen 9 5900X, mentre il Core i5-12600K fa il 16% meglio del Ryzen 5 5600X e il 6% meglio del Ryzen 7 5800X. Rispetto alla precedente generazione, il Core i9 migliora i risultati del predecessore del 32%, mentre il Core i5 fa meglio del vecchio i5-11600K del 26%.

Prestazioni con carichi workstation

Per simulare i carichi di una workstation abbiamo usato il software SpecViewPerf, che integra diversi sottotest di calcolo matematico, modellazione grafica e rendering, e Handbrake, programma di transcodifica video.

Handbrake

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Per i test di Handbrake prendiamo un file video da 1,5GB e lo convertiamo con codifica H.264 e H.265. In entrambi i casi il Core i9-12900K è il più veloce, insieme al Ryzen 9 5950X. Il nuovo top di gamma Intel supera il Ryzen 9 5900X del 15% nel test H.264 e del 10% in quello H.265, mentre il Core i5-12600K supera del 25% il Ryzen 5 5600X e ottiene risultati in linea con il Ryzen 7 5800X in entrambi i benchmark. Rispetto infine alla scorsa generazione, il Core i9 migliora del 38%, il Core i5 del 33%.

Calcolo matematico

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All'interno di SpecViewPerf abbiamo selezionato Calculix, Poisson e Convolution come test di calcolo matematico. In generale il Core i9-12900K performa molto bene, migliorando in Calculix addirittura del 138% il risultato del Core i9-11900K e superando del 40% il Ryzen 9 5900X. Nel test Convolution invece il Ryzen 9 5950X e il Ryzen 9 5900X risultano i processori migliori, con il Core i9-12900K che raggiunge risultati rispettivamente il 16,5% e il 4% inferiori.

Anche il Core i5-12600K ottiene globalmente dei buoni risultati, superando del 34% in Calculix e del 22% in Convolution il Ryzen 5 5600X, ma risultando il 20% più lento in Poisson.

Grafica, modellazione e rendering

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Per i test di grafica, modellazione e rendering abbiamo selezionato invece Luxrender, Catia, Creo, Maya, 3dsmax e Solidworks. Qui i nuovi Intel Core della gamma Alder Lake risultano quasi sempre superiori ai Ryzen: l'unico test in cui notiamo un cambiamento è Luxrender, dove il Core i9-12900K risulta il 7% circa più lento del Ryzen 9 5950X.

Miglioramenti IPC e test con DDR4

Oltre ai classici benchmark che avete visto qui sopra, abbiamo deciso anche di svolgere ulteriori test per valutare i miglioramenti dell'IPC garantiti dalla nuova architettura. Abbiamo fatto anche alcuni test preliminari con memorie DDR4, per capire fino a che punto le nuove memorie DDR5 aiutano i processori Intel Alder Lake a raggiungere i punteggi che abbiamo visto; nei prossimi giorni svolgeremo prove più approfondite e vi racconteremo i risultati in un articolo dedicato.

Miglioramenti IPC

Per verificare i miglioramenti dell'IPC, abbiamo confrontato l'Intel Core i9-12900K e il Core i9-11900K, disabilitando gli E-Core sul primo e bloccando entrambi a una frequenza di 4GHz. Per questo test abbiamo svolto solo alcuni benchmark della nostra suite, scegliendo Forza Horizon 4, Doom Eternal e F1 2021 tra i giochi e Cinebench R23, Blender, Handbrake a 7-Zip tra i software. Qui sotto vi lasciamo i risultati dei nostri test.

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Come potete vedere dai grafici le prestazioni cambiano in base al programma preso in esame: in Doom Eternal il distacco è solamente del 3%, in Cinebench R23 tocca il 34% nel test multi-thread fino ad arrivare, nel test compressione di 7-Zip, al 39%. In media però il Core i9-12900K supera il Core i9-11900K del 20%, un dato perfettamente in linea con quello dichiarato da Intel, che in fase di presentazione aveva dichiarato un miglioramento medio del 19% rispetto all'architettura Cypress Cove di Rocket Lake.

DDR4 vs DDR5

Come detto abbiamo eseguito solo alcuni test per il confronto tra DDR4 e DDR5, eseguendo i test su Cinebench R23, Blender e 7-Zip. I risultati preliminari, che potete trovare qui sotto, danno l'impressione che le nuove RAM DDR5 non influiscano molto sulle prestazioni generali, se non in alcuni casi specifici: la differenza più marcata è nel benchmark compressione di 7-Zip, dove il Core i9-12900K abbinato alle DDR5 ottiene un risultato il 17,5% migliore rispetto a quello con DDR4, ma negli altri casi la differenza oscilla tra lo 0% e il 3%, ovviamente sempre a favore delle DDR5.

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Consumi e temperature

Per misurare i consumi e le temperature sotto stress abbiamo eseguito un loop di 10 minuti di Cinebench R23, misurando i valori con il software OCCT. Il carico generato da questo test è decisamente impegnativo e di rado viene raggiunto nell'uso comune, a meno che non si lavori con software impegnativi come Cinema 4D, Blender o simili.

Consumi

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I consumi sono il vero problema dei nuovi Intel Alder Lake, similmente a come lo sono stato per la generazione precedente. Il Core i9-12900K arriva ad assorbire 232,42 watt, il 16% in più rispetto al Core i9-11900K (che già raggiunge i 200W sotto stress), il 69% in più del Ryzen 9 5900X e addirittura il 90% in più del Ryzen 9 5950X, che si ferma a 121,9 watt. Il Core i5-12600K raggiunge invece i 139,77W, consumando circa il 5% in più rispetto al modello di precedente generazione, l'83% in più del Ryzen 5 5600X e, in generale, più di tutti gli altri AMD Ryzen.

Temperature

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Oltre ai consumi, anche le temperature d'esercizio sotto stress non giocano a favore del Core i9-12900K, che tocca gli 84°C. Il Core i9-11900K fa registrare 14°C in meno e si ferma a 70°C, temperatura molto più vicina a quella dei due Ryzen 9, che si fermano intorno ai 67°C. Numeri alla mano, il Core i9-12900K scalda il 25% in più del Ryzen 9 5900X e del Ryzen 9 5950X. Il Core i5-12600K invece fa decisamente meglio e tocca temperature più basse rispetto al modello precedente (63°C contro i 68°C del Core i5-11600K), ma risulta anche 5°C più caldo del Ryzen 5600X.

Verdetto

Dopo il successo sempre crescente dei processori AMD Ryzen, era necessaria da parte di Intel una risposta forte e decisa, che mettesse in chiaro che, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, l'azienda era ancora forte e perfettamente in grado di dire la sua nel mondo delle CPU. Questa risposta è arrivata forte e chiara con Alder Lake: i nuovi processori sono, in termini di prestazioni, superiori alla concorrenza: com'è emerso dai diversi test che abbiamo effettuato, il Core i9-12900K è la CPU più potente attualmente sul mercato.

Intel ci è riuscita, dunque: dopo due generazioni dove le sue soluzioni erano competitive soprattutto nei giochi e nei carichi single-thread, con Alder Lake l'azienda americana è tornata a primeggiare anche nei benchmark multi-thread, che sfruttano tutti i core a disposizione, battendo anche i chip più performanti di AMD in ogni test. Con queste premesse potrebbe sembrare scontato che, nel caso in cui vogliate assemblare un nuovo PC tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022 (crisi permettendo...), dobbiate optare per una CPU Intel; se però avete letto con attenzione i paragrafi precedenti, sapete che la questione non è così semplice e che è necessario analizzare in maniera più approfondita le due soluzioni. Andiamo quindi a vedere, prendendo in esame il Core i9-12900K prima e il Core i5-12600K poi, quali sono i pro e contro e chi dovrebbe acquistare una CPU Intel Alder Lake. 

Intel Core i9-12900K

L'intel Core i9-12900K è la soluzione più performante sul mercato, che si tratti di giochi, rendering, software di calcolo matematico o semplici programmi d'ufficio. Come vi abbiamo raccontato nel paragrafo relativo ai benchmark, il Core i9-12900K supera mediamente del 17% il Ryzen 9 5900X nei giochi, del 19% nei test di rendering, del 14% con programmi come il browser e la suite Office e con i carichi tipici di una workstation. Complessivamente, il Core i9-12900K risulta il 16% migliore del Ryzen 9 5900X e il 13,5% migliore del Ryzen 9 5950X. 

Questo significa molto semplicemente che, se volete assemblare il PC con la CPU più potente in commercio senza scendere a compromessi, il Core i9-12900K è la scelta migliore. Se però durante la scelta dei componenti tenete conto anche di altri fattori, come consumi e costo della piattaforma, ci sono altri aspetti importanti di cui tener conto.

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Quello dei consumi è un "tasto dolente" per Intel già dalla scorsa generazione, dove il Core i9-11900K occupava il posto di CPU più energivora del settore consumer. Anche con il Core i9-12900K la situazione non cambia: quando deve gestire carichi di lavoro molto impegnativi, il processore lavora sempre al limite di 241W imposto dal Maximum Turbo Power, facendo registrare un assorbimento energetico di 232 watt. Si tratta non solo di un incremento del 16% rispetto alla scorsa generazione, ma di un aumento dei consumi del 70% rispetto al Ryzen 9 5900X, nonché del 90% rispetto al Ryzen 9 5950X. Nei giochi difficilmente il processore arriverà a consumare così tanto, tuttavia in qualsiasi carico multi-thread particolarmente impegnativo, che sia di rendering, di modellazione o di calcolo, arriverà quasi sempre intorno ai valori che vi abbiamo indicato.

Oltre a questo, anche la temperatura è un aspetto di cui tenere conto. Il Core i9-12900K non raggiunge mai temperature preoccupanti nemmeno durante gli stress test più impegnativi, ma scalda comunque parecchio, raggiungendo gli 84°C. Anche in questo caso, i valori registrati sono superiori sia a quelli del Core i9-11900K che a quelli dei due principali concorrenti AMD, che si fermano rispettivamente a 67,38°C (Ryzen 9 5900X) e 66,38°C (Ryzen 9 5950X). Insomma, se deciderete di assemblare un nuovo PC top di gamma con il Core i9-12900K, dovrete assicurarvi di avere un alimentatore ad alto wattaggio (considerando che la CPU verrà abbinata a una scheda video altrettanto performante, come una RTX 3090) e un dissipatore di qualità, preferibilmente a liquido e con radiatore da 360mm.

Anche il costo della piattaforma è un'aspetto decisamente importante di cui tenere conto: i processori Alder Lake sono i primi a supportare le nuove RAM DDR5, che usano uno slot diverso dalle attuali DDR4. Questo significa che se acquisterete una scheda madre di fascia alta, con supporto alle DDR5, sarete costretti ad acquistare queste memorie. Questo porta inevitabilmente a un aumento del costo totale della configurazione, in quanto inizialmente le RAM costeranno parecchio (come accade ogni volta che viene introdotto un nuovo standard) e anche le schede madri saranno più costose delle precedenti, complice anche l'introduzione del PCIe 5.0; giusto per darvi un'idea, su Amazon è già presente la Z690 Aorus Elite al prezzo di 289 Euro, 70 Euro in più rispetto al modello Z590 di precedente generazione e ben 90 Euro più della controparte X570 per processori AMD.

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Quindi, chi dovrebbe acquistare il Core i9-12900K? A nostro avviso, è una CPU adatta solamente a due tipologie di utenti: coloro che vogliono il PC più potente possibile, senza badare al costo totale o a quanto possa consumare la macchina, oppure a tutti gli "early adopter" delle nuove tecnologie, che vogliono un PC top di gamma che integri tutte le novità di ultima generazione non appena disponibili, in questo caso rappresentate da DDR5 e PCIe 5.0 (anche se quest'ultimo non si può ancora sfruttare). Non sappiamo con precisione i prezzi per il nostro paese, ma la CPU Intel arriverà sul mercato americano a 589 Dollari, quindi possiamo aspettarci un listino per l'Italia nell'intorno dei 619 Euro. Se la cifra dovesse essere confermata, il processore costerebbe circa il 15% più del Ryzen 9 5900X, disponibile a 540 Euro nel momento in cui scriviamo, ma sarebbe decisamente più economico del Ryzen 9 5950X, attualmente acquistabile a circa 800 Euro.

Intel Core i5-12600K

Dal nostro punto di vista, l'Intel Core i5-12600K è il vero asso nella manica della gamma Alder Lake. Come abbiamo visto nei test offre prestazioni estremamente convincenti in ogni ambito, dai giochi ai carichi tipici di una workstation, facendo mediamente meglio del Ryzen 5 5600X del 18% e riuscendo a superare dell'8% circa anche il Ryzen 7 5800X, processore di fascia più alta che finora si andava a scontrare con il Core i7-11700K.

Anche per il Core i5-12600K non è tutto rose e fiori, ma le problematiche più grandi (identificabili anche qui nei consumi e nel costo della piattaforma) non sono poi così reali. Con un assorbimento energetico registrato di 133,46W il Core i5-12600K consuma addirittura l'83% in più del Ryzen 5 5600X, ma solamente il 4% più del Ryzen 7 5800X. Per quel che riguarda il costo della piattaforma, se da un lato è vero che valgono gli stessi ragionamenti fatti per il Core i9-12900K, è altrettanto vero che in una configurazione di fascia medio-alta equipaggiata con Core i5 è possibile scegliere una scheda madre della stessa fascia, con supporto alle RAM DDR4 e che permette di ridurre parecchio il costo totale del PC, a meno che non si voglia a tutti i costi adottare sin da subito il nuovo standard DDR5, in vista anche dei moduli in uscita nei prossimi mesi, che garantiranno frequenze superiori e di conseguenza prestazioni migliori, rispetto a quelle che vi abbiamo mostrato nel nostro confronto preliminare.

Buone notizie anche per quanto riguarda le temperature: il Core i5-12600K risulta più fresco del modello precedente di 5°C e del Ryzen 7 5800X di ben 21°C. Di fatto non avrete mai problemi da questo punto di vista, a patto ovviamente di abbinare alla CPU un dissipatore adeguato.

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tirando le somme, chi dovrebbe acquistare il Core i5-12600K? Crediamo sia la soluzione ideale per chi vuole un PC di fascia medio alta con cui giocare e creare contenuti, che offra prestazioni di buon livello in ogni carico di lavoro. Il Core i5-12600K ha un prezzo di 289 Dollari, che presumiamo si tradurrà in circa 329 Euro; se il listino dovesse essere questo, il processore costerebbe oltre 100 Euro in meno rispetto al Ryzen 7 5800X, attualmente in vendita a poco più di 440 euro. Se le cose dovessero stare così, di fatto il Core i5-12600K supererebbe il Ryzen 7 5800X su tutta la linea, andando a soddisfare le esigenze di tutti gli utenti che avevano adocchiato il processore AMD, ma avevano ancora alcuni dubbi sull'acquisto: la proposta della famiglia Alder Lake offre, a fronte di consumi il 4% maggiori, prestazioni mediamente l'8% superiori, temperature d'esercizio sotto stress il 25% più basse e un prezzo quasi il 30% inferiore.

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