Intel, funzioni dedicate alla realtà virtuale nelle CPU?

Intel vuole gestire al meglio la realtà virtuale. Tra le opzioni sul tavolo l'integrazione di unità dedicate a questo compito nei microprocessori.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel potrebbe inserire nei microprocessori Core delle unità di calcolo dedicate alla realtà virtuale, in modo da migliorare le prestazioni e offrire la VR anche su sistemi all'apparenza poco prestanti, come i notebook a basso costo. Kim Pallister, direttore del Virtual Reality Center of Excellence di Intel, ha paventato questa possibilità nel corso di un'intervista con PC World.

La realtà virtuale oggi richiede schede video dedicate di un certo livello e per godersela al massimo è necessaria una tra le più potenti soluzioni di casa AMD e Nvidia. Intel non ha nella sua offerta una scheda grafica dedicata, ma al tempo stesso sa che la realtà virtuale prenderà piede nel prossimo futuro. Non a caso è tra i promotori di una serie di iniziative in questo campo.

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L'esperienza con la VR diventerà quindi sempre di più un elemento di scelta tra gli acquirenti di hardware e per questo Intel sta pensando a come far rendere al meglio i propri microprocessori. "Usiamo già i media engine per i video a 360 gradi o la codifica su green screen", ha affermato Pallister. "E stiamo guardando a cose come la nostra GPU, così come ad altre caratteristiche della piattaforma di cui ancora non posso parlare, e diciamo che ci sono dei problemi con la VR che possono essere risolti con queste soluzioni".

Con "media engine" Intel si riferisce ad alcuni blocchi logici dedicati per ottimizzare le prestazioni con determinati compiti. Negli ultimi chip Kaby Lake, ad esempio, l'azienda ha integrato un engine video dedicato ad accelerare in hardware i codec VP9 e HEVC per usare al meglio servizi come Netflix e YouTube in 4K.

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Quella delle unità dedicate alla VR è però solo una delle diverse idee in casa Intel. Una strada potrebbe essere quella di "ottimizzare maggiormente il rendering per cose come il foveated rendering", renderizzando i pixel solo dove ce n'è bisogno. In questo modo si riduce il carico sul chip grafico, dando priorità ai pixel al centro dell'immagine anziché a quelli accanto ai bordi, che è meno probabile vengano notati durante il gameplay.

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Insomma, in futuro Intel riporrà particolare attenzione alla realtà virtuale, specie con l'arrivo della "mixed reality" targata Microsoft su Windows. Per accedere a questa esperienza la casa di Redmond richiede un PC con almeno una CPU Intel Core i5 7200U, 8 GB di RAM e GPU HD Graphics 620 integrata, ma per godere della massima qualità, definita "mixed reality Ultra", serve una CPU più potente e una scheda video dedicata - GTX 960/1050 o RX 460 almeno.

Intel ha quindi tutto l'interesse ad assicurarsi che l'esperienza base sia soddisfacente per un gran numero di persone, specie per chi possiede un notebook, dove spesso non c'è una GPU dedicata.


Tom's Consiglia

Tra le schede video più adatte alla realtà virtuale, oltre che al gaming, c'è la Radeon RX 580.