Intel getta le basi per i processori a 7 e 5 nanometri

Paul Otellini, amministratore delegato di Intel, dichiara che l'azienda sta già facendo ricerca e sviluppo sui processi produttivi a 7 e 5 nanometri. I primi processori sono previsti dopo il 2015, probabilmente tra il 2017 e il 2020.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel sta lavorando sui processi di produzione a 7 e 5 nanometri. A confermarlo è stato Paul Otellini, amministratore delegato dell'azienda, aggiungendo che a più breve termine l'azienda sta pensando di equipaggiare le proprie fabbriche in Oregon, Arizona e Irlanda per produrre processori a 14 nanometri.

"La nostra ricerca e sviluppo è abbastanza progredita, parlo di un periodo di circa dieci anni", ha dichiarato Otellini, assicurando che i processori a 7 nanometri e 5 nanometri debutteranno nei tempi e modi prefissati. "Le invenzioni continuano. […] Offriremo valore ai nostri investitori e partner grazie con la nostra tecnologia al silicio", ha aggiunto l'amministratore delegato.

Non molto tempo fa Pat Bliemer, Managing Director di Intel Northern Europe, aveva dichiarato che i processori a 14 nanometri erano già in fase di sviluppo e Intel aveva dei prototipi funzionanti in laboratorio. Al momento non ci sono altre informazioni, ma forse si trattava di Broadwell, system on chip che dovrebbe integrare anche i componenti che oggi ritroviamo nel PCH.

Nonostante Otellini sia molto fiducioso, miniaturizzare a tali livelli comporta sfide davvero ostiche, e ce ne accorgiamo anno dopo anno. Il passaggio da un processo di produzione a quello successivo è spesso fonte di grandi problemi, non solo tecnici ma anche finanziari: gli investimenti richiesti sono mostruosi. Non a caso esistono consorzi che mettono insieme più aziende, che esplorano le soluzioni migliori per coniugare tecnologia e costi.

Intel, a ogni modo, è l'azienda che meno delle altre sta incontrando problemi con i suoi prodotti, grazie a investimenti ingenti e impianti di proprietà, che le assicurano maggior controllo su tutta la catena di produzione e una gestione più accurata sui tempi di uscita delle CPU. Tante altre aziende, chiamate "fabless" e costrette a rivolgersi a produttori terzi, non hanno lo stesso grado di controllo e spesso sono costrette a fare i conti con problemi imprevedibili in origine.