Intel ha già i processori a 14 nanometri, ma li tiene nascosti

Intel sta già testando i processori a 14 nanometri nei propri laboratori. Attesa nel 2014, l'architettura Broadwell dovrebbe essere un die shrink di Haswell. Grazie ai transistor tri-gate, il design sarà più simile a quello system on chip, in modo da competere meglio con AMD e la folta schiera di soluzioni ARM.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel ha già ha già dei chip a 14 nanometri funzionanti in laboratorio. A dichiararlo è stato Pat Bliemer, Managing Director di Intel Northern Europe, in un'intervista a NordicHardware. La casa di Santa Clara procede quindi spedita verso la prossima generazione di chip, che tuttavia non arriveranno sul mercato prima del 2014. Il fatto che siano già in corso le prove sperimentali fa sperare che non solo la data di uscita sarà rispettata, ma anche che non ci saranno problemi.

"Dobbiamo andare avanti e potete credermi quando dico che nei nostri laboratori abbiamo la generazione successiva ai 22 nm. [...] Non posso rivelare di più, ma i nostri ingegneri hanno la possibilità di produrre a 14 nanometri", ha affermato Pat Bliemer.

A rendere ancora più interessante la situazione c'è l'uso dei transistor tri-gate (Transistor 3D, Intel rivoluziona tutto. Di nuovo), che sarà presentato con l'architettura Ivy Bridge a 22 nanometri, attesa nel secondo trimestre del 2012. "Penso che la svolta di oggi sia il gate metallico 3D. La sua progettazione permetterà una maggiore efficienza sul fronte dei consumi e delle temperature raggiunte".

La prima architettura a 14 nanometri di Intel dovrebbe essere Broadwell, un die shrink di Haswell, il design atteso nel 2013. A differenza di Haswell, la soluzione a 14 nanometri dovrebbe essere ancora più integrata grazie al supporto Ethernet, Thunderbolt o USB 3.0. Si può ipotizzare inoltre la presenza di una GPU con supporto "almeno" DirectX 11.1 (al momento non si sa quando saranno rese disponibili le DX12) e un miglioramento generale nel supporto alle istruzioni multimediali AVX.

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Da notare che la roadmap di Intel non ha impatto solo sulla lotta con AMD, ormai ai minimi termini, ma anche a quella ormai lanciata alle architetture ARM. Intel vuole entrare nel settore degli smartphone e dei tablet con soluzioni dedicate, mentre le proposte concorrenti sono pronte a varcare i confini del loro ambito tradizionale per entrare in quello dei computer. Sarà una lotta senza esclusione di colpi e Intel ha tutta l'intenzione di non volersi fare trovare impreparata.