Intel: il futuro dei computer è nei mini-PC a basso consumo

Intel NUC, Gigabyte Brix e il Chromebox di Asus sono solo alcuni esempi di mini-PC che interessano a più di qualche consumatore. Secondo Intel il settore dei computer compatti è in forte crescita.

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a cura di Manolo De Agostini

L'industria dei PC è in declino e la recente vendita dei computer Vaio da parte di Sony ne è una chiara dimostrazione. Ci sono però delle nicchie di mercato che sono in crescita e raccolgono consensi come quella dei mini-PC. L'Intel NUC, il Gigabyte Brix, il Chromebox di Asus o sul lato professionale il ThinkCentre M93/M93p Tiny di Lenovo sono solo alcuni esempi.

Secondo Intel il settore dei piccoli computer, da usare in negozio, salotto o ufficio è passato da "quasi zero nel 2012" a raggiungere milioni di unità nel 2013. Un vero e proprio boom che potrebbe essere ulteriormente alimentato da chi desidera un piccolo PC per dedicarsi al gaming grazie allo SteamOS di Valve.

Attualmente però è il settore business quello in cui si ha la risposta migliore. Secondo Lisa Graff, vicepresidente del PC Client Group di Intel, le aziende iniziano a gradire maggiormente i mini-PC rispetto ai computer all-in-one, che a loro volta vanno per la maggiore nel settore consumer.

"Uno dei problemi nella diffusione degli all-in-one è che per definizione richiedono la sostituzione del monitor e del computer nello stesso momento. La maggior parte delle volte non è il ciclo di aggiornamento che si vede. Le aziende cambiano il PC più spesso del monitor", sottolinea Graff ad Arstechnica. Per questo i mini-PC, magari da apporre dietro ai display tramite agganci VESA, appaiono come una soluzione migliore, perché all'occorrenza sono anche aggiornabili o riparabili con facilità.

"Abbiamo clienti che ordinano tramite uno dei nostri OEM dalle 20mila alle 60mila unità alla volta", ha aggiunto il dirigente, evidenziando la crescita dei piccoli computer nel mercato thin client. "Il mercato nel 2013 ha raggiunto all'incirca i 5 milioni, c'è un'opportunità di crescita che non abbiamo ancora colto pienamente".

I mini-PC non sono una novità, ma il boom del settore non è solo una moda. A fare la differenza rispetto agli anni passati è l'hardware. Oggi abbiamo microprocessori progettati per l'uso in mobilità che allo stesso tempo sono molto potenti: pensate alle soluzioni Haswell di Intel. Questo fa sì che in commercio vi siano processori che consumano poco e offrono prestazioni adeguate per la maggioranza degli usi. Altro che gli Atom di qualche anno fa.

Non è un caso che le CPU desktop di Intel a basso consumo, con TDP di 35 o 65 W, siano molto popolari. "C'è stata una crescita del 50% dal 2012 al 2013", ha aggiunto Lisa Graff, che prevede un ulteriore balzo in avanti del 50% per il settore dei mini-PC quest'anno. Numeri di crescita importanti, ma ancora una frazione ridottissima del mercato PC, che nel 2013 ha raggiunto 268,5 milioni di unità tra PC desktop e notebook, in calo di 41 milioni rispetto al 2012.

Insomma, non saranno il NUC o i suoi simili a controbilanciare il declino del settore, ma potrebbero rappresentare un'opportunità di business per tante aziende che oggi non sanno che pesci pigliare.