Intel Ivy Bridge, il processore con TDP configurabile

All'IDF emergono particolari interessanti su Ivy Bridge, la CPU a 22 nanometri di prossima generazione. Avrà un Thermal Design Power configurabile per ottenere migliori prestazioni o per aumentare l'autonomia. Inoltre dovrebbe essere prevista una sola opzione di grafica integrata.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Ivy Bridge sarà il primo processore di Intel ad avere un TDP (Thermal Desing Power) configurabile dal produttore. Intel lo aveva fatto capire già al Computex, e lo ha confermato all'IDF in corso questa settimana, dove ha anche rivelato dettagli interessanti sulla grafica integrata.

Tutti i chip finora realizzati dall'azienda di Santa Clara sono stati impostati su un valore massimo di TDP, che per esempio per i notebook più diffusi è compreso in un intervallo fra 35 e 45 watt, mentre per i desktop si spinge fino a circa 65 W (Sandy Bridge).

Intel Ivy Bridge

Questo significa che fino ad oggi gli assemblatori dovevano implementare uno chassis e un sistema di dissipazione del calore che garantisse l'efficienza necessaria per disperdere la quantità esatta di calore indicata nelle specifiche.

Se il produttore avesse predisposto un sistema di raffreddamento più zelante, le prestazioni non ne avrebbero tratto alcun beneficio, cosa che con Ivy Bridge non succederà più. La produzione di calore della CPU (e quindi la sua potenza), in buona sostanza, sarà regolata in funzione della capacità del sistema di dissiparlo.

Il vantaggio di questa nuova impostazione è che i computer con un sistema di raffreddamento particolarmente valido potranno avere prestazioni più spinte. La novità interesserà i processori a bassa tensione (Ultra Low Voltage) e quelli Extreme Edition di prossima generazione. In questi due casi il TDP unico verrà sostituito da tre valori separati: il TDP nominale, uno più basso definito "cTDP down" e quello più alto "cTDP up", entrambi configurabili.

Con Ivy Bridge si potrà aumentare la potenza a fronte di un sistema di dissipazione all'altezza - Clicca per ingrandire

Per esempio, un processore a bassa tensione installato su un notebook standard come il MacBook Air o gli Ultrabook funzionerà in modo da dissipare al massimo 17 watt, ma se collegherete al portatile una docking station esterna con un sistema di dissipazione aggiuntivo potrete raggiungere il cTDP di 33W, quindi consentire alla CPU di lavorare a una frequenza più alta.

Lo stesso meccanismo può essere applicato al cTDP down: se con un notebook ultrasottile avete la necessità di prolungare il più possibile l'autonomia, basterà abbassare il TDP a 13 watt con la funzione apposita, che il produttore legherà presumibilmente al sistema di risparmio energetico. Vantaggi analoghi ci saranno con le CPU più potenti, che dai 55 watt nominali potranno salire a 65 watt o scendere a 45 watt in funzione di esigenze preconfigurate da chi ha prodotto il PC.

Fra i nuovi dettagli emersi su Ivy Bridge, inoltre, ci sono quelli relativi alla grafica integrata. Sandy Bridge è stata la prima architettura Intel a prevedere l'integrazione della grafica nello stesso die del processore, e prevede due possibili soluzioni integrate: GT1 con l'HD Graphics 2000 e GT2 con HD Graphics 3000.

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Per quanto riguarda Ivy Bridge è confermata la presenza di un'opzione grafica con 16 execution unit, contro le 12 di Sandy Bridge, mentre non ci sono notizie inerenti la presenza di una versione minore, rappresentata oggi dalla HD 2000 con 6 EU. Intel ha inoltre mostrato dei benchmark in cui la nuova grafica offre un miglioramento delle prestazioni pari al 30 percento al 3D Mark 06. Questo valore sale addirittura al 60 percento con il test sintetico 3D Mark Vantage.

Intel ha infine dichiarato che la GPU integrata in Ivy Bridge supporterà DirectX 11, OpenCL 1.1 e OpenGL 3.1, mentre voci non ufficiali riferiscono che la decodifica video sarà due volte più veloce rispetto a quella operata da Sandy Bridge, già molto soddisfacente.