Intel Knights Corner con 50 core, obiettivo exaflop

Ventidue nanometri, transistor tri-gate e almeno 50 core. Intel torna a parlare del coprocessore Knights Corner, sempre più vicino al debutto fissato nel 2012. L'obiettivo dell'azienda è creare supercomputer capaci di raggiungere la potenza di un exaflop entro questo decennio.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel vuole raggiungere la potenza di calcolo di un exaflop entro la fine di questo decennio. Secondo Kirk Skaugen, vicepresidente e general manager dell'Intel Data Center Group, per dare vita ai cosiddetti sistemi "exascale" servono nuove soluzioni e per questo l'azienda mette in campo un coprocessore basato su architettura Many Integrated Core (MIC), in cui risiedono alcune delle tecnologie sviluppate per il defunto progetto Larrabee.

Dal lavoro congiunto di tre centri di ricerca europei è nato Knights Corner, un coprocessore con 50 o più core che debutterà nel 2012. Sarà realizzato con processo produttivo a 22 nanometri e basato su transistor tri-gate (Transistor 3D, Intel rivoluziona tutto. Di nuovo). 

In questo momento Intel sta distribuendo le piattaforme di sviluppo software, nome in codice Knights Ferry, a partner selezionati. Oltre al chip - ogni core ha quattro thread istruction, 32KB di cache L1 instruction e 32KB di cache L1 - la scheda è dotata di due 1/2 GB di memoria GDDR5. Si connette al sistema, con una o più CPU Xeon, tramite bus PCIe. La versione commerciale Knights Corner potrebbe essere compatibile con il PCI Express 3.0

Knights Ferry, con i suoi 32 core a 1,2 GHz (45 nm), dovrebbe essere in grado di raggiungere prestazioni di un teraflop con calcoli a singola precisione svolti con il benchmark SGEMM (in base a una dimostrazione del 2009). Non è chiara perciò la potenza che avrà Knights Corner, soprattutto con calcoli in virgola mobile a doppia precisione. Il sentore è che la prima interazione del progetto Many Integrated Core serva solo per avvicinarsi al settore, rimandando ai prossimi anni il confronto ad armi pari con le GPU di Nvidia e AMD (Tesla e Firestream).

Secondo il professor Arndt Bode del Leibniz Supercomputing Centre "il modello di programmazione dell'architettura Intel MIC permette alle applicazioni realizzate per processori Intel Xeon di scalare rapidamente sulla piattaforma di sviluppo Knights Ferry". Bode ha aggiunto che è riuscito a "ottimizzare il codice per le soluzioni Intel MIC in poche ore, raggiungendo prestazioni di oltre 650 Gflops".

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Tra le prime aziende a supportare i prodotti Knights Corner troviamo SGI, Dell, HP, IBM, Colfax e Supermicro. L'iniziativa di Intel conta sull'appeal dell'architettura x86, diffusa da decenni e quindi ben nota agli sviluppatori, a dispetto delle soluzioni che sfruttano le GPU di AMD e Nvidia per calcoli non prettamente grafici. Questo però non basterà: prestazioni e consumi sono aspetti imprescindibili e Intel dovrà fare progressi anche in tal senso se vorrà essere competitiva.