Intel: la CPU a 18 core non è una risposta a Threadripper

Intel dice che la CPU a 18 core non è una risposta a Ryzen Threadripper ma alla fame di potenza degli utenti finali.

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a cura di Manolo De Agostini

Il nostro primo contatto con i nuovi processori Intel, in particolare il Core i9-7900X con 10 core, non è stato dei migliori. Come annunciato nei giorni scorsi, la famiglia Core X vedrà l'arrivo di altri modelli nei prossimi mesi: ad agosto sarà la volta del Core i9-7920X con 12 core, mentre le spedizioni dei processori con 14, 16 e 18 - segnatamente Core i9-7940X, Core i9-7960X e Core i9-7980X Extreme Edition - inizieranno a ottobre.

intel core i9

I problemi del debutto e l'uscita cadenzata, hanno portato molti a chiedersi se Intel non abbia affrettato i tempi, come risposta preventiva ai processori AMD Ryzen Threadripper in arrivo nel corso dell'estate.

In particolare l'annuncio del modello con 18 core in anticipo sui tempi porta a pensare a una manovra per gettare "fumo negli occhi" ai consumatori, almeno quelli meno tecnici. Per anni, inoltre, il numero di core è rimasto pressoché invariato, balzando da 10 a 18 core nell'arco di una generazione, proprio quando la concorrenza si prepara a offrire soluzioni con 16 core.

Intel però rigetta questa analisi. Parlando al sito PCGamesN, il responsabile di Intel per i chip di fascia alta Frank Soqui, ha spiegato che Intel non sta rispondendo alla concorrenza e che tutto era già scritto. "Pianificavamo da sempre quel tipo di traiettoria (l'aumento del numero di core, ndr). C'è una ragione per cui lo facciamo. Devo spiegarti il mega-tasking?", ha affermato Soqui facendo un po' indispettire il collega di PCGamesN.

threadripper

Mega-tasking è quella parola che la casa di Santa Clara usa per definire carichi di lavoro molto complessi e pesanti, ma che possono essere anche molto diversi tra loro. Carichi che possono beneficiare enormemente del numero di core e thread in crescita. Pensate per esempio a un utente che gioca, renderizza e fa streaming in contemporanea.

"Indipendentemente da quello che fanno i nostri concorrenti presenteremo sempre chip Extreme Edition. Spingeremo sulle prestazioni, sui thread, sui core e sulle prestazioni di memoria. Questa non è una risposta alla concorrenza, è una risposta all'utente finale", ha aggiunto Soqui.

Benché queste parole abbiano un senso, non spiegano del tutto il salto da 10 a 18 core. Se fino a ieri potevamo "campare" con 10 core, facendo le stese cose, perché non fermarsi a 12? Sembra una progressione più naturale.

A ogni modo Intel guarda al futuro e Soqui pronostica che quello ciò che oggi ci sembra estremo, diventerà la "nuova normalità" in futuro. "Possiamo spingere 18 core, non posso dirvi tra quanti anni ma 18 core diventeranno il centro delle nostre roadmap".

Dobbiamo quindi prepararci a CPU con 36 core e 72 thread nel prossimo futuro?


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