Intel potrebbe passare a una nuova architettura x86 nei prossimi anni. Il cambio di uArch, con l'addio all'attuale Core introdotta nel 2006 con i Core 2 Duo, potrebbe avvenire tra il 2020 e il 2022. Questo è quanto emerge da un annuncio di lavoro pubblicato su LinkedIn alcuni mesi fa.
Dopo anni di grande competitività, la microarchitettura Core in questi ultimi anni sembra aver perso smalto, a fronte dei miglioramenti prestazionali e di efficienza implementati da Intel costantemente. I progressi si sono però fatti sempre meno marcati e sembra quindi giunto il momento di tirare fuori un nuovo coniglio del cilindro, anche a fronte della rinnovata competitività di AMD con le CPU Ryzen.
Il lavoro richiesto a Intel non è una cosa che si può fare dall'oggi al domani, richiede tempo - AMD ci ha messo 4 anni a sviluppare Zen - e per questo è probabile che vedremo i frutti concreti solo tra quattro o cinque anni. Nell'annuncio di lavoro si parla di entrare nel team che a Hillsboro, in Oregon, sta progettando l'NGC, ossia il "next-generation core" di Intel e di "idee che passano da una lavagna a miliardi di pezzi di silicio".
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La persona selezionata avrà il compito, insieme al resto del team, "di costruire un rivoluzionario core per alimentare il prossimo decennio del computing e creare esperienze che dobbiamo ancora sognare".
Al momento sappiamo che Intel ha in cantiere tre generazioni a 10 nanometri - Cannon Lake, Ice Lake e Tiger Lake - che dovrebbero essere basate sempre sul design Core. L'azienda ha eseguito il "tape in" di Ice Lake nelle scorse settimane. Di CPU Core ne vedremo passare ancora a iosa nei negozi, ma è bello sapere che qualcosa di nuovo - e speriamo innovativo - sta prendendo forma.
In attesa dei Core del futuro, il Core i5-7600K è tra le CPU più vendute.