Intel non conosce crisi e non ha rivali, avanti tutta

Intel continua a crescere, facendo segnare un fatturato e utili decisamente in crescita rispetto all'anno passato. L'azienda compensa il calo delle vendite di netbook con portatili e datacenter. E per il futuro ci sono tre sfide: Ultrabook, tablet e smartphone.

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a cura di Manolo De Agostini

Un fatturato di 14,2 miliardi in crescita del 28% sull'anno passato. Intel vola incontrastata nel settore PC, continuando a espandere il proprio impero. L'utile netto nel terzo trimestre ha toccato i 3,5 miliardi di dollari, crescendo del 17% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il titolo in Borsa è cresciuto del 3,89% negli scambi after hours.

Secondo l'amministratore delegato, Paul Otellini, questi risultati sono stati possibili grazie alla crescita a due cifre delle vendite di notebook e quelle di chip per datacenter, sempre più importanti per offrire servizi di cloud computing.

Il mercato dei portatili ha goduto degli ordinativi da parte delle imprese e di quelli dai paesi emergenti, tra cui Cina, India e Brasile. Quest'ultimo è il terzo mercato più grande per i PC, mentre la Cina rimane al primo posto. 

Il fatturato di Intel è in Cina è cresciuto del 12% anno su anno, mentre quello in India del 21%. Per far sì che questo momento continui e si verifichi anche una debole ripresa nei mercati maturi - Europa Occidentale e Stati Uniti - Intel scommette sugli Ultrabook, per cui sono previsti 70 design e che in futuro evolveranno guadagnando funzioni touchscreen e di sicurezza avanzate.

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L'azienda ha comunicato inoltre di aver raggiunto un margine lordo del 63,4%, leggermente più basso rispetto alle attese della stessa Intel. Il fatturato della divisione PC Client Group ha toccato i 9,4 miliardi, in crescita del 22% anno su anno. Il Data Center Group ha raggiunto i 2,5 miliardi (+15%). In calo le vendite di processori Atom e chipset, che hanno totalizzato 269 milioni facendo segnare un -32%.

Otellini ha ribadito che gli smartphone - anche basati su Android - con chip Intel arriveranno entro la prima metà dell'anno prossimo (Medfield) e guarda positivamente a Windows 8, grazie al quale l'azienda compirà un primo passo nel settore tablet. Per questo il futuro della divisione Atom, in cui dovrebbero rientrare i chip per questi dispositivi, potrebbe non essere cupo. Però, fintanto che le vendite saranno concentrate principalmente sui netbook, il calo è inevitabile.

L'amministratore delegato ritiene i processori server Xeon E5, attesi nei prossimi mesi, daranno ulteriore impulso al settore dei datacenter, portando a una crescita di 20 volte della domanda rispetto alla generazione di chip basati su architettura Nehalem. 

Le previsioni sono perciò più che rosee e probabilmente anche le prime recensioni di Bulldozer non hanno scosso i vertici di Intel. Per pensare all'arrivo delle soluzioni ARM nel settore PC c'è tempo. L'azienda prevede infatti per il quarto trimestre fiscale un fatturato di 14,7 miliardi di dollari, più o meno 500 milioni di dollari.