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a cura di Manolo De Agostini

Intel ha provato a rassicurare tutti nei giorni scorsi sullo stato del processo produttivo a 10 nanometri, ma indubbiamente i piani dell'azienda per il futuro sono poco chiari (a dir poco). In principio avremmo dovuto assistere al debutto delle CPU Cannon Lake, le prime a 10 nanometri, nel 2016. Come sappiamo, ciò non è avvenuto e attualmente l'unica soluzione Cannon Lake è il Core i3-8121U, una CPU apparsa su alcuni portatili e un NUC. Si tratta di un dual-core con GPU integrata disattivata, non certo il massimo, l'emblema delle difficoltà della casa di Santa Clara.

La roadmap originaria prevedeva anche il successore di Cannon Lake, Ice Lake. Sulla base di quanto noto, Ice Lake rappresenterà probabilmente il primo vero chip a 10 nanometri di Intel, realizzato con la seconda generazione del processo produttivo, chiamata 10nm+. Intel ne parlava come un prodotto in dirittura d'arrivo nel 2017 (qui e qui), ma il 2018 è ormai passato e quindi ci aspettiamo qualcosa di concreto nel 2019 come affermato dall'azienda di recente.

Sulle caratteristiche si sa poco o nulla al momento, ma nei mesi scorsi si è parlato delle possibili caratteristiche della GPU integrata, che dovrebbe subire un ritocco sostanziale passando, in configurazione GT2, a 48 EU (il doppio dei chip odierni). In queste ore, grazie ad alcuni riferimenti apparsi nel database di Geekbench, sembra emergere un altro interessante dettaglio: Intel potrebbe dotare le nuove CPU di cache L1 e L2 più capienti.

In particolare, la cache L1 data (L1D) dovrebbe salire dagli attuali 32 KB per core a 48 KB, e la cache L2 per core potrebbe raddoppiare, passando da 256 a 512 KB. La cache L1 instruction dovrebbe invece rimanere fissa a 32 KB, mentre la cache L3 condivisa di quel particolare chip, un dual-core con HT attivo e frequenza di 2,6 GHz, resterebbe invariata a 4 MB (2 x 2 MB).

Al momento non si può dire molto altro, il passaggio di un prototipo su Geekbench non autorizza a chissà quali elucubrazioni, ma è comunque interessante scoprire che potrebbe cambiare qualcosa nell'architettura delle CPU Intel mainstream dopo anni di sostanziale immobilismo (aumento dei core escluso) - dai tempi di Skylake nel 2016.