Intel Silvermont: nuova architettura a 22 nanometri per i chip Atom

Intel ci ha presentato la nuova architettura Silvermont dedicata ai chip a 22 nanometri Atom per smartphone e tablet. Ecco cosa cambia nel cuore di un progetto nato per recuperare il gap con le soluzioni ARM e conquistare il mercato.

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a cura di Chris Angelini

Introduzione

Le soluzioni Atom di Intel, in passato e in parte ancora oggi, godono di poco credito. I primi Atom Silverthorne erano piccoli single-core capaci di consumare meno di un 1 watt, accoppiati a un System Controller Hub che innalzava il consumo della piattaforma portandolo vicino ai 5 watt. Le versioni più potenti, facenti parte della famiglia Diamondville, consumavano molto di più, grazie allo strano matrimonio tra la CPU Atom e il chipset 945G, che da solo necessitava di oltre 22 watt.

È del tutto normale quindi che Atom abbia perso d'interesse e persino oggi, a cinque anni di distanza dall'aver espresso l'intento di combattere i sempre più diffusi system on chip ARM, l'offerta di Intel continua a non convincere del tutto, tanto che gran parte dell'industria si domanda se l'azienda sia in grado di offrire grandi prestazioni all'interno di consumi adatti a integrare questi chip all'interno di tablet e smartphone.

Il progresso ci impone però di riconsiderare gli sforzi di Intel e arriviamo così al tema di oggi, l'architettura Silvermont a 22 nanometri, sulla quale l'azienda ha condiviso alcuni dettagli in queste ore. Se i processori Atom basati su Silvermont dovessero fare tutto ciò che ci ha detto Intel, non avremmo bisogno di realizzare misurazioni granulari come quelle che abbiamo realizzato nell'articolo "ARM contro x86: l'efficienza di Atom al microscopio" per quantificare il profilo d'efficienza raggiunto dal SoC rispetto alla concorrenza basata su architettura ARM.

Meet Silvermont, the predecessor to Airmont

Se avete seguito l'evoluzione della famiglia Atom, sapete che Intel non ha modificato le fondamenta dell'architettura negli ultimi cinque anni. C'è stato il passaggio dai 45 ai 32 nanometri, ma i core di per sé – nome in codice Saltwell nel caso del chip a 32 nm, basato sull'originario progetto Bonnell – continuano ad adottare l'architettura in-order, favorendo i bassi consumi alle spese delle prestazioni.

Con Silvermont abbiamo a che fare con la più complessa architettura out-of-order, resa possibile dalla transizione al processo produttivo a 22 nanometri. Intel ha impegnato ingenti risorse per accelerare lo sviluppo di questa architettura, promettendo aggiornamenti con scadenza annuale – il primo dei quali sarà Airmont, basato sul processo produttivo a 14 nanometri. I cambiamenti principali sono tre: miglioramenti prestazionali, modifiche per avere un'efficienza generale superiore e ottimizzazioni specifiche alla tecnologia produttiva.