Intel Skylake, la grafica regge tre schermi 4K contemporaneamente

All'IDF di San Francisco i rappresentanti di Intel hanno rivelato qualche altro dettaglio su Skylake, vale a dire la nuova piattaforma a 14 nanometri. Tra le novità spiccano le capacità grafiche, e in particolare la possibilità di usare tre schermi 4K contemporaneamente.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Intel ha svelato nuovi dettagli sulla piattaforma Skylake all'IDF 2015. In particolare, è emerso che i processori di nuova generazione potranno gestire fino a tre schermi 4K contemporaneamente. Una qualità che ovviamente si aggiunge alla maggiore potenza, ai consumi minori e agli altri dettagli visti nel nostro test in anteprima di qualche settimana fa.

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Restiamo invece in attesa per quanto riguarda l'effettivo arrivo sul mercato dei processori Skylake a 14 nanometri. Ci vorranno almeno altre due settimane prima che Intel dica quando potremo comprarli. Ci vuole ancora pazienza quindi, ma se non altro ora sappiamo che un notebook con una CPU Skylake sarà in grado di gestire ben tre schermi di ultima generazione.

Se per il massimo delle prestazioni ci vuole comunque una scheda grafica dedicata, comunque, la possibilità di usare tre schermi 4K insieme (il triplo rispetto a Broadwell) rende SkyLake anche più interessante, particolarmente (ma non solo) in contesti di produzione multimediale (video e foto), dove lo spazio a schermo non basta mai.

Intel quindi continua i propri sforzi in ambito grafico, e assesta un altro colpo aggiungendo a Skylake elementi dedicati specificamente alla codifica e decodifica di video 4K. Il chip grafico di Skylake riesce riprodurre questi contenuti con fluidità, dove la CPU da sola arranca. Secondo Intel siamo arrivati a 1.100 GFLOPS, un bel salto rispetto a 120 GFLOPS di Sandy Bridge.

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I rappresentanti di Intel hanno inoltre parlato della funzione Speed Shift, che permette al processore di consumare ancora meno energia cambiando il proprio stato più in fretta. Una qualità particolarmente importante per i portatili, che dovrebbero rivelarsi più reattivi in uscita dallo standby, rispetto a Broadwell o Haswell.

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Con Skylake poi la memoria integrata nel package della CPU diventa di tipo eDRAM+, più veloce rispetto a quella che troviamo su Haswell; un altro dettaglio che aiuta a ottenere prestazioni migliori. Ci sono inoltre due nuove estensioni che dovrebbero mitigare i rischi di sicurezza riducendo i privilegi del software e l'accesso alla memoria.  

Tutto considerato, in ogni caso, sembra che Skylake rappresenterà un miglioramento rilevante per portatili e minicomputer "alla NUC", mentre chi usa abitualmente un desktop potente potrebbe non trovare poi tanti vantaggi nei nuovi processori Intel. Che ne pensate?