Scopriamo i nuovi benchmark

Recensione - SSD 520 è la nuova proposta di Intel che abbina memoria NAND Flash da 25 nm a un controller SandForce SF-2281.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Scopriamo i nuovi benchmark

Le recensione degli SSD si sono evolute rapidamente nel corso degli ultimi due anni. Da una parte, ci sono i produttori, che eseguono i loro test in modo da mostrare le prestazioni massime usando impostazioni che solitamente non riscontrerete in ambiente desktop. Questo è il modo in cui avviene la maggior parte dei test perché, francamente, è un buon modo per mettere in risalto le differenze tra le unità.

Dall'altra parte, però, se provate a rappresentare ciò che la maggior parte degli appassionati vede su base giornaliera, non vedrete le massime prestazioni, ma un quadro della situazione più reale. È questione di rilevanza, e questo è il motivo per cui abbiamo riposto molta attenzione a far sì che la definizione della coda (queue depth) ricadesse tra uno e quattro. Ad esempio, la classifica sotto mostra che, durante la scansione antivirus, quasi l'80% delle operazioni ha una definizione della coda di uno.

C'è un'altra variabile da considerare: la differenza tra prestazioni logiche (unità formattata) e fisiche (non formattata). Abbiamo parlato di questo aspetto in un precedente articolo, precisamente in questa pagina.

Un SSD usa una cosa chiamata flash translation layer per mappare i settori che Windows oppure OS X indirizzano in una locazione fisica sul drive SSD. Il firmware gioca un ruolo cruciale in questo processo…

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Quasi ogni recensione di SSD che leggete coinvolge test a livello fisico (secondo livello del diagramma). Questo significa che state scrivendo pagine/blocchi grezzi sull'SSD, superando interamente il filesystem (primo livello del diagramma). Perché i benchmark sono effettuati in questo modo? L'idea è quella di provare a isolare le prestazioni del sottosistema di archiviazione, tagliando le altre variabili.

Quando nel complesso inserite il file system, non c'è un vero modo per separare le prestazioni del disco dall'efficienza del sistema totale. Tuttavia, pensiamo che sia comunque importante parlare delle prestazioni con disco formattato. Ogni file system ha il proprio overhead, e questo impatta sull'uso giornaliero. Inoltre, l'interazione tra firmware e file system può avere la propria influenza.

La cosa forse più importante è che nessuno interagisce con un'unità a livello fisico. E questo è il motivo per cui aggiungiamo un test specifico per l'NTFS (Windows 7) e HFS+ (Mac OS X), in modo da rilevare le prestazioni reali. 

Stato di equilibrio

Abbiamo parlato in passato delle prestazioni in stato di equilibrio. Questa volta saremo più specifici. Per essere chiari, non c'è nulla come lo stato di equilibrio statico. Potreste avere uno stato di equilibrio per le letture sequenziali e un altro per le scritture sequenziali. Poi c'è da considerare la condizione del disco. I blocchi sono tutti pieni? O ci sono dati sparsi?

In conclusione è più semplice dare per scontato che gli SSD rallentino una volta che iniziate a usarli. Al centesimo giorno d'uso un SSD è generalmente più lento del primo, a causa dell'attività di archiviazione in background. Non potete riprodurre quell'esatto stesso stadio di equilibrio su un altro disco perché è definito da ognuna delle operazioni che avete compiuto nei 99 giorni precedenti.

L'obiettivo di raggiungere uno stato di equilibrio si traduce nel testare un punto in cui le prestazioni di un SSD non hanno più cambiamenti nel tempo. In ambito aziendale, questo richiede la scrittura costante verso l'unità al fine di determinare le prestazioni sostenute. Il grafico qui sopra è un esempio estremo. Per quanto riguarda il mondo consumer, non vedrete il medesimo calo delle prestazioni. L'idea di fondo però è la stessa. La garbage collection deve essere attiva in modo da valutare come si comporta una volta che è nel vostro computer desktop, gestendo carichi di lavoro reali nel corso degli anni.

Sappiamo già che il firmware di un SSD gioca un ruolo importante nella definizione delle prestazioni generali. Si richiede inoltre che il supporto TRIM e la garbage collection funzionino correttamente, al fine di mantenere l'unità su livelli prestazionali il più vicino possibili a quelli rilevanti non appena tolta dalla scatola. Questo è il funzionamento ideale. L'esatto opposto accade quando leggete e scrivete su un'unità sporca con i blocchi scritti precedentemente, similmente a quanto abbiamo fatto in passato.

Vedrete le prestazioni sempre a metà strada tra questi due estremi. Lo scorso anno, la nostra suite non era evoluta al punto tale da mostrarvi entrambe le estremità dello spettro. Invece, fornivamo una singola istantanea prestazionale definendo il nostro stato di equilibrio come la condizione di un SSD dopo l'esecuzione di una specifica traccia. Ora che abbiamo entrambi i test, però, siamo in grado di sfoggiare le prestazioni di Iometer senza distorcere quelle reali.